Vanti (NADIA): rafforzare i Coordinamenti degli enti autorizzati

palazzo-chigi1Continua ad alimentarsi il dibattito sulle problematiche nel dialogo tra Commissione per le Adozioni internazionali (CAI) ed enti autorizzati nato dalla sospensione dei Tavoli strategici tra le due parti. E’ arrivato oggi il contributo del presidente dell’ente autorizzato NADIA, Luciano Vanti che mette in evidenza un aspetto fino ad oggi poco evidenziato: l’importanza di far leva sui Coordinamenti degli enti, ovvero gli organismi di rappresentanza, per riaprire il dialogo.

“La concertazione del lavoro tra enti autorizzati e CAI è stata sempre molto complessa ed è divenuta sempre più articolata da gestire con il crescere del numero degli enti. Questo anche perché lo scenario degli stessi enti è cambiato: rappresentiamo un universo di soggetti differenti e al nostro interno si sono create divergenza e scollamenti che ci hanno resi vulnerabili nei confronti non solo della CAI, ma anche delle Autorità centrali dei Paesi di origine dei minori.”

Vanti ha evidenziato quindi che la sospensione dei Tavoli strategici tra CAI ed enti si inserisce in un contesto di difficoltà di comunicazione a suo parere fisiologica. “La dispersione è considerevole, oltretutto i Coordinamenti degli Enti Autorizzati, nati proprio per fare spazio a soggetti di rappresentanza in grado di interfacciarsi con la CAI in maniera snella e funzionale, sono finiti anch’essi in questa paralisi comunicativa.”

Una via d’uscita c’è, secondo Vanti, ed è quella di riscrivere le dinamiche della partecipazione: solo gli enti più accreditati e in grado di sviluppare strategie sui Paesi di origine dovrebbero sedersi ai Tavoli di lavoro con la CAI attraverso i Coordinamenti.

“E’  fondamentale dare nuovo vigore ai Coordinamenti per migliorare il dialogo con la CAI. Se i tavoli sono stati sospesi dobbiamo trovare una modalità per entrare in dialettica con la CAI, non perché dobbiamo esserne lontani ma perché dobbiamo continuare a essere propositivi. All’interno del nostro Coordinamento, “Oltre l’adozione”, abbiamo sviluppato una riflessione sull’accoglienza dei minori “special needs” in quanto riteniamo sia un tema da sviscerare e da proporre all’attenzione della Commissione per migliorare l’accoglienza dei tanti bambini con bisogni speciali.”

E ancora: “La maggior parte degli enti italiani ha sempre dimostrato di credere in una cultura dell’adozione. Sono convinto che troveremo, come già è avvenuto in un passato, un modo per migliorare il confronto con la CAI nell’interesse di migliaia di bambini in attesa di essere adottati.”