Verona, XIII Congresso Mondiale delle Famiglie. Griffini (Ai.Bi.) presenta “La carta degli OFC (Out of Family Children): gli 8 diritti dei minori che non vivono in una famiglia”

Ecco il senso di una lotta che chiama tutti, insieme e senza divisioni, affinché i “bambini del limbo” possano essere liberati dalle catene del loro abbandono!”

Milano 29 marzo. “Il problema non è  permettere l’ adozione ai single – che in Italia, peraltro, già possono adottare quando per un minore dichiarato adottabile non vi sia una famiglia idonea e disponibile all’adozione – bensì rendere adottabili le migliaia di minori abbandonati di fatto in Italia e i milioni nel mondo.”

E’ questo il problema vero, afferma – a poche ore dal suo intervento al XIII Congresso Mondiale della Famiglie di Verona nell’ambito della sessione dedicata ai “Diritti dei Bambini” – Marco Griffini, padre e nonno adottivi, impegnato da oltre 35 anni con Amici Dei Bambini a difesa e tutela del diritto di ogni bambino ad essere figlio.

A Verona, nel tanto contestato – e strumentalizzato – Congresso Mondiale delle Famiglie, grazie allo spazio concessomi dagli organizzatori, lancerò la “Carta dei diritti degli OFC (Out of Family Children ) ” e  gli 8 fondamentali diritti dell’infanzia fuori famiglia affinché il maggior numero di minori abbandonati possa finalmente avere una famiglia.” – aggiunge Marco Griffini – “ Ecco il senso di una lotta, da condurre insieme, senza divisioni, affinché i “bambini del limbo” possano essere liberati dalle catene del loro abbandono!”

Chi sono gli OFC, Out of Family Children?  Sono i “bambini fuori famiglia”: non solo quelli senza genitori, gli orfani, ma anche e quelli istituzionalizzati o affidati a tempo indeterminato: privati per sempre del calore di una famiglia.

E’ quanto si legge nelle premesse della Carta dei diritti degli OFC (Out of Family Children) che il presidente di Ai.Bi. porterà nella sessione del XIII Congresso Nazionale delle Famiglie dedicata oggi, 29 marzo, ai “Diritti dei bambini”, al fine di richiamare l’attenzione mondiale sul problema dell’infanzia abbandonata e di far si che i diritti dei bambini che vivono fuori dalla famiglia vengano messi al centro dell’agenda politica internazionale.

I minori che vengono assistiti per periodi prolungati in istituti e comunità educative mantengono intatto a livello psicologico il trauma dell’abbandono – la consapevolezza che nessun adulto si fa carico di loro per la vita – cui si aggiunge il trauma dell’istituzionalizzazione, generando così un abbandono nell’abbandono” – spiega Marco Griffini.

L’istituzionalizzazione dei minori fuori famiglia, culturalmente accettata in molti paesi, è la soluzione più semplice e diffusa, anche in Europa, ma la meno adeguata a superare la situazione di abbandono, in quanto risponde a bisogni materiali MA NON a quelli emozionali e affettivi tipici di un legame esclusivo che permette la costruzione della propria psiche e del proprio modello comunicativo.

Per questo occorre una presa di posizione ufficiale sulla differenza fra assistenza e accoglienza e la definizione formale e giuridica della condizione di OFC (Out of Family Children) e l’individuazione di specifici diritti soggettivi cui dovrà comportare l’applicazione dei relativi meccanismi di tutela.” – ribadisce.

Il diritto preminente dei minori di 18 anni è quello di vivere all’interno della propria famiglia d’origine.  “E’ prioritario, dunque– continua Marco Griffini –che l’ONU definisca nella maniera più chiara e uniforme possibile, ma soprattutto più esplicita nelle Convenzioni Internazionali, il diritto di tutti i bambini e ragazzi, di tutte le bambini e le ragazze, di essere figli e figlie, e il diritto di essere sottratti, finché ciò sia possibile, da situazioni di precariato affettivo e familiare perché possano vivere nella felicità, nell’amore e nella comprensione che solo una madre e un padre idonei possono dare.

Da qui l’urgenza di definire una carta degli OFC che identifichi 8 fondamentali diritti innegabili ad ogni minore senza distinzione: diritto di essere accolto in una famiglia costituita da un padre e da una madre; diritto alla partecipazione e all’ascolto; diritto ad una chiara e universale definizione dello stato di abbandono; diritto alla nomina di un avvocato fin dall’ingresso nella categoria degli OFC; diritto ad essere accompagnato da una equipe psico-socio-giuridica; diritto ad essere sostenuto da un’associazione che abbia come precisa finalità la tutela dei diritti dell’infanzia; diritto di rimanere nella condizione di OFC solo temporaneamente; diritto al risarcimento del danno quando il diritto ad una famiglia viene violato.

Ecco cosa chiede Marco Griffini – intervenendo al XIII Congresso Mondiale delle Famiglie –  all’agenda politica internazionale per far si che ogni minore abbandonato possa sperare di diventare un giorno, un figlio, un vero figlio.

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