Yemen: uccisi i cooperanti occidentali rapiti

Un’esecuzione in piena regola: i nove occidentali rapiti in Yemen venerdi’ scorso, tra cui tre bambini, sono stati ritrovati morti, freddati con colpi d’arma da fuoco. La notizia e’ stata data da un funzionario del governo di Sanaa, anche se per ora solo la morte di sette ostaggi e’ stata confermata. Il gruppo, un medico tedesco con la moglie e i loro tre figli, due infermiere tedesche, un ingegnere britannico e la moglie, un’insegnante suddcoreana, era stato sequestrato durante un picnic.

Gli adulti lavoravano tutti per un’organizzazione impegnata da anni nel locale ospedale di Saada. I cadaveri delle tre donne sono stati mutilati. I corpi sono stati ritrovati lungo una strada dal figlio di un capo tribu’ a Noshour, localita’ nota per ospitare un covo di militanti di Al Qaeda. Nella stessa regione montuosa di Saada, al confine con l’Arabia Saudita, nel dicembre del 2002 furono assassinati tre medici statunitensi. Nessuno ha rivendicato il sequestro, ne’ le uccisioni.

Nello Yemen, il Paese piu’ povero del Medio Oriente ma anche una delle mete turistiche piu’ ambite della regione, sono in aumento le violenze dei gruppi armati. Oltre ai sequestri operati da tribu’ locali, che normalmente si concludono con il rilascio degli ostaggi dopo il pagamento di un riscatto, c’e’ la presenza crescente di un gruppo legato ad Al Qaeda e una rivolta armata della minoranza sciita. Il governo di Sanaa ha accusato i ribelli sciiti guidati da Abd al-Malik al-Huthi, ma finora questo gruppo non ha mai firmato sequestri. Tra l’altro un fratello di Abd al-Malik al-Huthi vive in esilio a Berlino e di certo non avrebbe nulla da guadagnare da questa strage.

Piu’ probabile che dietro al rapimento e all’uccisione degli ostaggi ci sia la mano di Al-Qaeda, che nello Yemen dispone di una solida base in cui potrebbero essere confluiti anche militanti in fuga dall’Arabia Saudita e dal Pakistan. La settimana scorsa il direttore della Cia, Leon Panetta, aveva avvertito che lo Yemen e la Somalia sono diventati i nuovi rifugi di Al Qaeda.
Domenica Sanaa ha annunciato l’arresto di Hassan Hussein bin Alwan, finanziatore di Al Qaeda nella regione ritenuto uno dei suoi membri “piu’ pericolosi”.

 (fonte: AGI)