Kathmandu. Ai.Bi. apre un “centro di prima assistenza”: acqua e medicinali i bisogni immediati. Numero verde per emergenza minori.

nepalUn numero verde per le emergenze e un centro di prima assistenza per la distribuzione di acqua e medicinali. Ecco i primi interventi concreti che Ai.Bi. Amici dei Bambini mette in campo a Kathmandu per fronteggiare l’emergenza terremoto in Nepal.

Il numero verde per l’emergenza minori è 800224455 e il centro di prima assistenza sarà creato nei locali del Centro Paani di Ai.Bi, la struttura destinata al sostegno dei minori abbandonati e in difficoltà, e nella quale da anni Amici dei Bambini svolge attività educative e ricreative per i minori, garantisce servizi medici e campagne di vaccinazione, sviluppa programmi informativi sull’educazione infantile, sia per i bambini che per le loro famiglie e organizza corsi di alfabetizzazione per le famiglie dei bambini.

La struttura verrà “convertita” dallo staff di Ai.Bi. (Fulvia Clerici, country coordinator; Tulasa Kharel vice country coordinator) e dai vari operatori e volontari (una decina tra educatori, assistenti e psicologi) in un centro di prima risposta e assistenza e supporto soprattutto per i bambini, tra le prime vittime del terremoto, con un’attenzione particolare al supporto psicologico. Un vero e proprio  “quartier generale” dove le vittime del terremoto potranno ricevere un sostegno a 360 gradi: dai beni di prima necessità (acqua e medicinali) a  quella psicologica.

Intanto la nostra Fulvia Clerici ci aggiorna sullo stato attuale a Kathmandu.

“Si è fermato tutto – racconta Fulvia-  la gente si riversa per strada disperata. Non c’è elettricità, acqua, posti sicuri dove dormire. Si dorme per strada, nelle tende o in luoghi aperti”.

“Le comunicazioni sono inesistenti – continua – abbiamo grosse difficoltà a metterci in contatto anche al telefono. Non c’è linea: è un disastro”.

Fuori dal Centro Paani, miracolosamente rimasto in piedi  “c’è la distruzione – precisa Fulvia – E’ quasi impossibile spostarsi da un posto all’altro. Ci sono voragini lungo la strada insormontabili. Vediamo sulle nostre teste elicotteri: l’unica speranza per molti per spostarsi”.

Tutte le attività commerciali sono paralizzate e nella maggior parte degli hotel manca la corrente elettrica. Fermi anche i trasporti pubblici, mentre soltanto qualche taxi privato è disponibile per chi vuole raggiungere l’aeroporto.

Inoltre, c’è da considerare il rischio concreto di un’epidemia. Dati i morti ancora tra le macerie e la mancanza cronica di acqua potabile e medicinali il rischio più grande è l’esplosione di un’epidemia, dobbiamo fare di tutto per prevenirla.

“Abbiamo bisogno di tutto – conclude Fulvia lanciando un appello – Siamo in mezzo alla distruzione totale e c’è tanta gente disperata”.

Per questo Ai.Bi. ha già attivato il numero verde 800224455 e il suo staff è operativo e in prima linea pronta a fronteggiare l’emergenza.