“Alla fine, due operai che desiderano accogliere un bimbo non possono permetterselo”

Ilenia scrive:

Buongiorno,
io e mio marito siamo una coppia aspiranti genitori adottivi. Siamo all’inizio di questo lungo percorso e frequentando corsi informativi sull’adozioni internazionali francamente tutto ciò ci preoccupa… Per non parlare dei costi. Sono arrivata alla conclusione che due operai che desiderano accogliere un bimbo non potranno mai permetterselo dato i costi elevati! Sottoscriviamo la vostra proposta e speriamo che il nostro Stato valuti e modifichi l’attuale iter esistente. Ci sono molti bambini che aspettano di avere una famiglia… Aiutiamoli!”

Grazie

Ilenia

Cara Ilenia,

avere qualche paura all’inizio di un passo importante come il vostro è del tutto normale, anzi sarebbe decisamente più preoccupante non averne per niente.

Molte di queste paure scemeranno a mano a mano che andrete avanti, conoscerete meglio la strada che avrete intrapreso e, soprattutto, diventerete sempre più consci di quanto una nuova famiglia può restituire futuro e speranza a un minore abbandonato.

Quella relativa ai costi è però una paura decisamente più difficile da affrontare, perché il problema è tremendamente reale. Ventimila euro, o spesso di più, sono un costo quasi proibitivo per molte famiglie.

Se avete contratti a tempo indeterminato, provate a valutare l’ipotesi di un mutuo da parte di una banca, ormai quasi tutte hanno prodotti pensati appositamente per l’adozione internazionale. Riuscireste almeno a diluire nel tempo la spesa e a renderla così più affrontabile.

Se neanche questo è il vostro caso, possiamo davvero solo cercare tutti insieme di cambiare una legge ormai vecchia, toccando le rendite di posizione consolidate e accettando che le formalità burocratiche che andavano bene dieci anni fa non sono più adatte al mondo difficile e veloce di oggi. In questo modo, i costi per le famiglie adottive potrebbero scendere significativamente, fino a ridursi quasi a zero per quelle meno abbienti.

Insieme, possiamo riuscirci in tempi ragionevolmente brevi e dare così a tutte le famiglie, anche a quelle che economicamente hanno qualche difficoltà in più, la possibilità di realizzare il loro progetto di amore. Progetto di amore che dovrebbe essere l’unica condizione necessaria per realizzare un’adozione internazionale.

Un saluto

Antonio Crinò

Direttore Generale Ai.Bi. Associazione  Amici dei Bambini