“2 figli biologici: e siamo fuori dall’adozione”

Cristina scrive:
Buonasera, io e mio marito abbiamo fatto domanda di adozione all’inizio dell’anno, purtroppo però sia i servizi sociali che all’incontro informativo ci hanno scoraggiato molto perché, avendo già 2 figli biologici, ci hanno fatto capire che un’adozione sia internazionale sia nazionale sarebbe stata improbabile per noi, quindi abbiamo, a malincuore, ritirato la domanda. Spero tanto che questa legge vada in porto e che, magari, tra qualche anno, ci siano possibilità anche per noi.

Cara Cristina,

inaccettabile quanto le è successo.

Prima di tutto, una premessa: i requisiti per adottare non sono stabiliti dai servizi sociali, ma dalla legge. E la legge dice che è possibile adottare se si è sposati e si ha un’età compresa fra i 18 e i 45 anni di età rispetto al minore. Per l’adozione nazionale è possibile adottare anche quando questi limiti sono superati da uno dei coniugi se l’adozione risponde comunque all’interesse del minore che può essere accolto dalla coppia. L’avere o meno dei figli naturali può influire solo nel senso che, per ragioni di natura psicologica, esiste la prassi di rispettare la primogenitura, e quindi i minori adottati devono comunque essere di età inferiore ai figli già in famiglia.

Detto questo, è inaccettabile che le coppie vengano scoraggiate fin dall’inizio della procedura, nel momento in cui danno la disponibilità, anche perché l’abbinamento con i minori è sotto la responsabilità delle autorità straniere per le adozioni internazionali e del giudice per le adozioni nazionali. È quindi evidente che i servizi sociali non hanno alcun potere di legge per stabilire se una coppia debba o meno depositare la propria domanda di adozione.

La decisione al momento è, per entrambe le procedure, sotto la responsabilità del Tribunale per i minorenni, e non dei servizi sociali.

Non è la prima volta che riceviamo notizie di servizi sociali che imitano il comportamento selettivo dei tribunali. Speriamo davvero anche noi che si faccia chiarezza sui limiti del ruolo di ciascun soggetto che interviene in questi procedimenti. Proprio per questo ci siamo messi in lotta per una nuova legge.

Avv. Enrica Dato, Ufficio Diritti dei Minori di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini