Assegno unico per i figli. ULTIMA ORA: arriva il premio per le famiglie numerose! – AGGIORNAMENTO

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto attuativo che dà il via definitivo al cosiddetto assegno unico universale per le famiglie con figli a carico. Richieste dal primo gennaio. Prime erogazioni a marzo. E arriva il bonus in più per le famiglie oltre il quarto figlio – AGGIORNAMENTO

Dopo tanto parlare, tanta attesa e tante speranze da parte delle famiglie, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto attuativo che serve per dare il via ufficiale all’assegno unico universale, la misura a sostegno delle persone con figli a carico che sostituirà quasi tutte le detrazioni e gli aiuti attualmente in essere.

Assegno unico universale: primi versamenti da marzo

Ufficialmente, il provvedimento deve ancora passare all’esame delle commissioni parlamentari competenti, ma è opinione condivisa che non ci saranno stravolgimenti e che da gennaio tutti gli interessati potranno iniziare a presentare le domande all’INPS. Da ricordare che per la presentazione della domande è necessario essere in possesso di un ISEE in corso di validità.
La principali caratteristiche del provvedimento sono quelle già note da tempo: l’assegno unico, prima di tutto, sostituisce le tante, diverse, misure per i figli utilizzate finora: detrazioni IRPEF, assegni familiari, assegni per le famiglie numerose, “bonus bebè”, bonus nascita.
L’assegno vale per i figli a carico a partire dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni e può essere richiesto da chiunque sia in Italia da almeno due anni, anche non in possesso della cittadinanza (ma con permesso di soggiorno).
L’importo degli assegni dipenderà dall’ISEE e dal numero di figli: la cifra massima, per i figli minori di 18 anni, dovrebbe essere di 175 euro al mese per i primi due figli, che diventano 260 a partire dal terzo. Per i figli tra 18 e 20 la cifra massima prevista dovrebbe essere di 85 euro. Alcune maggiorazioni vengono erogate in caso di figli disabili o non autosufficienti, per madri minori di 21 anni (20 euro fissi) e per le famiglie in cui sono presenti due percettori di reddito (una decisione, quest’ultima, che mira a favorire il lavoro femminile). Quest’ultimo aumento, però, scompare per ISEE superiori ai 40 mila euro, ovvero tutti quelli che percepiscono il minimo degli assegni: 50 euro per ciascun figlio.
Per i nuclei familiari con 4 o più figli si aggiunge un ulteriore bonus di 100 euro al mese, ovvero 1.200 euro all’anno, che corrispondono grossomodo alle vecchie detrazioni Irpef.
Sotto si può vedere una tabella riassuntiva pubblicata da Avvenire, mentre QUI si possono trovare delle tabelle indicative di riferimento più dettagliate per tutti gli importi di ISEE.


Chi ci guadagna e chi ci perde

Difficile, per il momento riuscire a fare calcoli precisi e dettagliati confronti con il passto, perché il nuovo assegno è basato sull’ISEE, che prende in considerazione tutto il patrimonio delle famiglie, e non più sull’IRPEF e, dunque, sul reddito. In linea di massima, questa differenza può far ipotizzare che famiglie che guadagnano bene ma non hanno altri patrimoni, anche immobiliari, di rilievo, potrebbero guadagnarci, mentre, al contrario, famiglie che guadagnano meno ma hanno altri patrimoni potrebbero perderci. Secondo le simulazione dei tecnici del governo, la maggioranza delle famiglie ci guadagnerà o prenderà gli stessi incentivi di prima, mentre per 400 mila famiglie potrebbero esserci delle perdite che, comunque, dovrebbero essere compensate per i tre ani successivi dal “fondo di garanzia previsto”. Piuttosto, un altro spunto di riflessione è quello sollevato da Avvenire, che si chiede se l’asegno unico, che decresce rapidamente all’aumentare dell’ISEE, riconosca il giusto valore a tutte le famiglie del ceto medio. Perché  – scrive il giornale della CEI – “Dimezzare l’assegno a 30.000 di ISEE significa considerare ‘ricca’ una fascia di popolazione che non lo è. Il nuovo beneficio, che resta un passo importante, si caratterizza così come una misura sociale e di ulteriore redistribuzione, e non come un vero incentivo alla natalità”.
Ciò detto, lo stesso Avvenire sottolinea come non si possa non cogliere la grande “portata innovativa” dell’assegno unico.

La soddisfazione del Forum delle Famiglia per l’Assegno Unico universale

Grande soddisfazione da parte del Forum delle Associazioni Familiari, che si è speso con grande tenacia per questa misura: “Il Governo – ha affermato Gigi De Palo – con l’approvazione preliminare del decreto attuativo dell’assegno unico e universale ha dimostrato di voler gettare le fondamenta per una riforma strutturale delle politiche familiari. È la prima volta che accade in Italia e per questo ringraziamo l’impegno di tutte le forze parlamentari che si sono ritrovate intorno a questo tema capace di unire il Paese. Monitoreremo l’iter dell’assegno unico affinché nessuna famiglia ci perda ma tutti ci guadagnino”.