Napoli, neonata trovata scavando tra i rifiuti: sempre più urgente una legge sulle culle termiche

bambino abbandonatoAbbandonata tra i rifiuti da sua madre, proprio il giorno della festa della mamma. Questa la sorte toccata a una neonata, data alla luce nella prima mattinata di domenica 10 maggio e lasciata, poche ore dopo, nei pressi di un contenitore per la raccolta del vetro. È avvenuto a Calvizzano, alle porte di Napoli. A ritrovare la piccola sono state 2 ragazze della zona uscite per andare a comprare un mazzo di fiori per la loro mamma, nel giorno della sua festa.

Stavano attraversando la strada che congiunge via Ritiro al corso principale di Calvizzano quando hanno sentito i vagiti della piccola provenire dal cumulo di rifiuti ammassati accanto alla campana per il vetro. Hanno rovistato e hanno trovato la neonata, nuda, avvolta in una coperta verde, con il cordone ombelicale reciso da mani non esperte. Subito dopo il ritrovamento le 2 ragazze hanno portato la bambina nella vicina abitazione dei loro genitori e hanno chiamato i carabinieri della locale stazione e i mezzi di soccorso, giunti nel giro di pochi minuti dall’ospedale di Marano. “Era un po’ cianotica, quindi abbiamo cercato di darle tepore – racconta il paramedico intervenuto sul posto –. Abbiamo provveduto a ossigenarla, poi siamo partiti alla volta del Santobono”, l’ospedale napoletano dove la piccola è ora assistita dai medici e dal personale infermieristico che l’hanno chiamata Maria.

Vicino al luogo del ritrovamento sorge l’istituto paritario gestito dalle suore catechiste della Madonna del Buon Consiglio. “Non ci siamo accorte di nulla – raccontano le religiose, che ritengono che la decisione presa dalla madre di Maria non sia stata casuale –. È stato scelto un luogo piuttosto affollato, segno che l’intenzione era quella di far trovare la bambina quanto prima. Crediamo si tratti di un gesto frutto della disperazione del momento o di un contesto socio-familiare degradato. Se ci avesse chiesto aiuto, avremmo sicuramente trovato la soluzione più adatta per lei e la bambina. Oggi ci sono diversi modi e luoghi per abbandonare i neonati”.

Il riferimento è alle culle termiche, una realtà ancora poco diffusa, poco conosciuta e soprattutto poco “garantita” in Italia. In tutto il Paese ce ne sono solo una cinquantina e manca tutt’ora una mappa dettagliata e un elenco ufficiale. E soprattutto una legge che le equipari al parto in anonimato, soprattutto per quanto riguarda la segretezza della donna e la non perseguibilità della mamma per il reato di abbandono. I sempre più frequenti casi di neonati lasciati tra i rifiuti o per strada o sotto i sedili dei treni dimostrano l’impellente urgente di realizzare e diffondere le culle termiche e di regolamentare il loro utilizzo. Ricorrere alla culla termica – come quella che Amici dei Bambini sta realizzando presso la sua Family House, nel milanese – permette di abbandonare il proprio figlio senza commettere alcun reato e assicurando al piccolo la possibilità di essere curato, di trovare una famiglia adottiva e di iniziare una nuova vita.

 

Fonte: Il Mattino