Lombardia. Famiglie adottive escluse dal bonus bebè. Ncd: “Un errore da correggere al più presto”

bonus bebèIn un periodo in cui la famiglia è sotto attacco, ci mancava anche questa. Le famiglie adottive della Lombardia sono escluse dalla possibilità di richiedere il bonus bebè 2015 a partire dal secondogenito. Una “falla” nella norma che attribuisce la misura di sostegno economico ai neogenitori rinvenuta dal gruppo del Nuovo Centrodestra al Pirellone. Immediata la richiesta, da parte di Ncd alla maggioranza e alla giunta regionale di cui fa parte, di intervenire per sanare questa lacuna.

“Tra le famiglie beneficiarie del bonus bebè – spiega il capogruppo Angelo Capellidevono essere comprese anche quelle adottive, che hanno non solo a proprio totale carico i minori adottati, ma ne sono giuridicamente responsabili a tutti gli effetti. Regione Lombardia deve compiere tutti gli sforzi possibili per invertire una rotta pericolosa e dare, in modo concreto, un aiuto il più esteso possibile”.

Il contributo previsto ammonta a 800 euro per il secondogenito e 1.000 per il terzogenito. Una misura che potrebbe costituire una sorta di parziale compensazione a tutte le spese che due coniugi devono affrontare quando decidono di adottare un bambino.

Ne è consapevole lo stesso Capelli che ricorda come “le famiglie che si aprono all’adozione si fanno carico di un percorso burocratico ed economico talvolta insormontabile, che negli anni è via via cresciuto tanto da far diminuire i nuclei disponibili all’accoglienza”.

Costi eccessivi e tempi troppo lunghi sono le note cause di questo declino dell’adozione, evidenziate anche dal capogruppo Ncd al Consiglio regionale della Lombardia. Per i soli adempimenti in Italia di ciascuna procedura di adozione internazionale, secondo una ricerca del Cergas Bocconi citata da Capelli, i costi si attesterebbero sui 4mila euro. “Mentre per l’intero iter si arriva a una cifra che sfiora i 20mila euro, cifre molto spesso insostenibili, denuncia l’esponente Ncd.

“E’ chiaro che escludere le famiglie adottive dal novero dei potenziali nuclei beneficiari del bonus bebè approvato nell’ottobre scorso è un errore da correggere al più presto”, conclude Capelli, annunciando che il suo gruppo politico presenterà a tal proposito un documento in Consiglio regionale.

 

Fonte: Avvenire