Siria. Giornalista di Al Jazeera scoppia a piangere in diretta: “Ad Aleppo neonati e bambini muoiono di fame. Non hanno più nulla da mangiare”

al jazeeraSi dice e si ripete che bisogna riportare ciò che accade in Siria con oggettività, ma di fronte a questo disastro umanitario non possiamo far altro che sostenere questi neonati e bambini che vivono sotto assedio, che non hanno più nulla da mangiare”. A lanciare questo appello disperato è Milad Fadel, un giornalista di Al Jazeera che in collegamento e in diretta con lo studio televisivo durante un servizio sullo stato di assedio ad Aleppo, non riesce a trattenere le lacrime e scoppia a piangere.

Non si può non stare dalla parte di queste 300mila persone che – continua – cercano delle semplici cure mediche e corridoi umanitari. Non possiamo fare altro che sperare di non rivedere ciò che abbiamo visto a Madaya e a Ghouta: dei bambini affamati che muoiono di fame“. Quell’oggettività a cui Milad fa appello all’inizio del suo collegamento non regge di fronte a quello che vedono ogni giorno i suoi occhi e così lui stesso nel descrivere la sofferenza del suo popolo, in particolare la profonda crisi umanitaria che minaccia Aleppo est (sotto assedio da quasi un mese, con le forze di Bashar al-Assad che impediscono l’arrivo degli aiuti umanitari ) non è riuscito a trattenere le lacrime. E così crolla e parla a cuore aperto a quanti lo stanno guardando.

Dei bambini affamati che muoiono di fame… – ribadisce – Non si può non stare dalla parte di queste 300mila persone“.

E proprio dalla loro parte, dei bambini, delle donne e delle centinaia di famiglie siriane sfollate, c’è Ai.Bi. che, con la Campagna #Nonlasciamolisoli (in collaborazione con l’associazione Syrian Children Relief, l’associazione Shafak e Ihsan RD), realizza interventi di prima e seconda emergenza nelle province di Aleppo e di Idlib, fornendo supporto alimentare, sanitario, educativo e psicologico a migliaia di bambini e famiglie.

Ai.Bi. ha recentemente esteso il suo impegno umanitario anche nelle aree di Homs e Rural Damasco con l’obiettivo di contribuire alla sicurezza alimentare e alla protezione dei minori e famiglie sotto assedio da più di 3 anni.

Nello specifico nell’area rurale a nord di Aleppo si è provveduto alla distribuzione di quasi 18.000 razioni alimentari “ready to eat” pronte al consumo per 3.000 profughi, di cui 1940 bambini. Nelle province di Aleppo, Idlib, Homs e Rural Damasco sono state distribuite ceste alimentari (pane, patate, lenticchie e riso …) per 1.160 famiglie sfollate dalla città di Idlib e da altre aree della Siria. E’ stata rafforzata la rete di protezione dei minori che vivono nelle aree di Homs e Rural Damasco e si offre assistenza psico-sociale per i bambini siriani per la cura del PTSD (post traumatic stress disorder).

Mentre urge sempre di più la ricostruzione dell’unico forno umanitario e della ludoteca recentemente oggetto di attacchi missilistici e di bombardamenti. Per fare tutto ciò, oggi più di ieri abbiamo bisogno del tuo aiuto, del tuo sostegno, perché per ripetere le parole di Milad FadelNon si può non stare dalla parte di queste 300mila persone

Fonte: La Repubblica.it