Adozioni internazionali. Posso inserire mio figlio all’ultimo anno di scuola materna anziché in prima elementare?

Buongiorno Ai.Bi.

Sono la mamma adottiva di un bambino russo. Io e mio marito abbiamo già effettuato il primo dei tre viaggi previsti dall’iter dell’adozione internazionale in Russia. Tra qualche settimana partiremo per il secondo viaggio e, successivamente, faremo anche il terzo.

Non vediamo l’ora che il percorso si completi e che nostro figlio entri definitivamente nella nostra famiglia. Lo abbiamo già incontrato in occasione del primo viaggio e ci siamo immediatamente innamorati di lui. Ma c’è un particolare che ci preoccupa non poco. Il bambino vive da diversi anni in istituto, parla una lingua molto diversa dalla nostra e, da quanto ci hanno detto gli operatori dell’orfanotrofio in cui risiede, ha qualche difficoltà di socializzazione. Ci spaventa l’idea di “catapultarlo” nel mondo della scuola pochi giorni dopo il suo arrivo in Italia. Compirà 6 anni a novembre e pertanto dovrebbe essere inserito in prima elementare, ma noi preferiremmo inserirlo nell’ultimo anno di scuola materna. È possibile mettere in pratica una scelta del genere?

Grazie,

Giuliana

 

ireneCara Giuliana,

come ente autorizzato, attraverso il lavoro delle nostre referenti e delle nostre psicologhe, ci battiamo da sempre per il bene dei minori adottati. Anche per quanto riguarda l’inserimento scolastico, riteniamo che sia necessario rispettare i tempi dei bambini piuttosto che le esigenze degli adulti. Sono tanti, infatti, i minori che, provenendo dall’estero, si trovano spesso in difficoltà ad affrontare i programmi scolastici dei loro coetanei.

Per fortuna, dall’anno scolastico 2015-2016, è in vigore uno strumento che permette di alleviare questi problemi e di aiutare i genitori nella complessa fase del post-adozione. Sono le “Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati”, elaborate dal ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, in collaborazione con il Care (Coordinamento delle associazioni delle famiglie adottive e affidatarie in rete).

Le linee di indirizzo permettono, tra le altre cose, di inserire il minore in una classe inferiore di un anno a quella corrispondente all’età anagrafica. Questa possibilità è percorribile, in accordo con il dirigente scolastico, qualora si riscontrino determinate problematicità: una carente scolarizzazione pregressa oppure una lingua di origine troppo diversa dall’italiano. Attraverso una valutazione dell’effettivo livello di competenze neuropsicologiche e funzionali, ci si può rendere conto delle reali risorse e delle eventuali difficoltà del minore.

E non solo. Le linee di indirizzo prevedono anche la possibilità di affiancare all’alunno adottato un facilitatore linguistico con esperienza nell’insegnamento dell’italiano come lingua 2 che provveda a curare l’alfabetizzazione comunicativa prima dello studio vero e proprio della nostra lingua. Infine, è anche prevista la presenza, in ogni istituto, di un insegnante referente adeguatamente formato sulle tematiche dell’adozione chiamato a curare le relazioni tra famiglia, docenti di classe e servizi territoriali.

Un caro augurio per la conclusione del vostro iter adottivo e per un felice futuro famigliare.

 

Irene Bertuzzi

Adozioni internazionali di Ai.Bi.