Evviva abbiamo l’idoneità: l’adozione nazionale preclude l’internazionale?

Cara Ai.Bi,

abbiamo ottenuto la tanto sospirata idoneità. Che emozione, che felicità: il sogno di fare famiglia, di dare e ricevere amore ad un bambino abbandonato si fa sempre più vicino e concreto. Abbiamo però un grande dubbio: possiamo presentare la nostra disponibilità per entrambi gli iter adottivi, nazionale e internazionale?

Grazie per i chiarimenti

“mamma” Anna

 

Cara “mamma” Anna,

si, ma fino a un certo punto. L’adozione internazionale deve essere una vera e propria scelta di vita, non certo di ripiego dettata dal fatto che la fecondazione artificiale o l’adozione nazionale non hanno avuto esito positivo. Linee guida emesse dalla CAI (Commissione adozioni internazionali) riprese anche dalle metodologie di lavoro di alcuni enti autorizzati sostengono che le coppie debbano rinunciare all’adozione nazionale nel momento in cui il Paese straniero abbia accettato la loro disponibilità ad accogliere un bambino.

Qualora voi scegliate di intraprendere l’iter dell’adozione internazionale è importante scegliere l’ente che meglio vi “corrisponda”. Scegliere l’ente autorizzato a cui affidare il mandato per l’adozione è, infatti, un momento importante. Per scegliere l’ente più confacente alle aspettative della coppia è consigliabile raccogliere più informazioni possibili, visitando  siti delle organizzazioni o partecipando agli incontri informativi che spesso vengono organizzati. Tutto questo consentirà di conoscere gli obiettivi delle singole organizzazioni, l’eventuale ispirazione, laica o religiosa, il progetto culturale, al fine di incontrare l’ente autorizzato più adatto.

E allora…buone riflessioni e in bocca al lupo!

Staff di Amici dei Bambini