adozione internazionale è alta forma di genitorialità e di famiglia

Famiglia. Nel 2017 ancora meno figli: il 15 febbraio a Roma il mondo dell’adozione internazionale chiederà alla Politica un rilancio concreto

I dati ISTAT relativi allo scorso anno indicano il 2% di nascite in meno rispetto al 2016: un nuovo record negativo nel tasso di natalità del nostro Paese, che continua dal 2008. Saldo negativo tra nascite e morti (-183mila) ‘ripianato’ dalle migrazioni (+184mila)

Grido di dolore di Gigi De Palo, presidente del Forum Famiglie: Lo dicevamo lo scorso anno commentando i dati Istat del 2016: ‘Scommettiamo che nel 2017 gli italiani saranno ancora meno?’. E la nostra fu una triste profezia“. Per evitare il tracollo si muove anche il mondo dell’adozione internazionale: giovedì 15 febbraio a Roma chiederà alla Politica azioni concrete per il rilancio dell”officina dei miracoli’

Un Paese ‘in panchina’: così ribattezza Avvenire l’Italia, dopo la notizia – per il nono anno consecutivo – di un calo nel numero delle nascite nel nostro Paese: nel 2017, in effetti, sono nati 464mila bambini, il 2% in meno rispetto all’anno prima, quando furono 473mila. E sempre enormemente meno rispetto al 2008, anno in cui la tendenza si è avviata: erano stati, allora, 577mila. In 10 anni, insomma, si è scesi del 20% nel numero delle nascite. Il saldo demografico negativo del 2017 tra nati e morti (-183mila) viene ‘sanato’ appena dall’afflusso di migranti (+184mila), con 100mila persone comunque in meno nel Paese (-1,6%) rispetto al 2016.

Un Paese sempre più ‘vecchio’ (l’età media sale a 45 anni) e con il 22,6% della popolazione che al primo gennaio 2018 ha compiuto 65 anni, con solo il 13,4% di persone sotto i 15 anni. A questi dati sempre più preoccupanti fa eco il presidente nazionale del Forum delle Associazioni Familiari, Gigi De Palo, che in una nota sottolinea come “lo dicevamo lo scorso anno commentando i dati Istat del 2016: ‘Scommettiamo che nel 2017 gli italiani saranno ancora meno?’. E la nostra fu una triste profezia’“, aggiungendo che i dati pubblicati dall’Istat “sono impietosi e allarmanti“.

Dalle colonne del Messaggero, gli fa eco il prof. Alessandro Rosina, docente di demografia all’Università Cattolica, che analizzando da tecnico i numeri dell’Istat evidenzia come “la riduzione delle potenziali madri è il risultato del calo delle nascite del passato, per il quale ormai non possiamo fare più nulla“. E aggiunge: “A maggior ragione, però, dobbiamo impegnarci per aiutare in particolare la fascia di età decisiva, quella tra i 25 e i 34 anni. I giovani che posticipano il momento di diventare genitori, così che alla fine alcuni rinunciano del tutto, altri non vanno oltre il primo figlio“.

In effetti, secondo l’Istat sono cinque milioni le coppie sposate senza figli in Italia, di cui, secondo alcune stime, sarebbero 3 milioni 430mila quelle sterili. Un numero enorme, un vero e proprio ‘esercito’ di genitori apparentemente ‘falliti’, che tuttavia avrebbero una soluzione per diventarlo, chiamata adozione internazionale. Eppure, nel triste solco della crisi demografica e di denatalità che ha avvolto il Paese negli ultimi anni, anche per questo ambito le cose non sono andate come avrebbero potuto e dovuto negli ultimi 3 anni.

Certamente, uno dei motivi è stata l’inefficienza e l’inerzia della passata gestione della Commissione Adozioni Internazionali, che di fatto non ha svolto il proprio lavoro. Dall’altra parte, però, c’è stato anche il silenzio colpevole del mondo politico rispetto al bisogno di ‘endorsement’ dell’adozione internazionale, alla quale il Governo uscente ha preferito – nei fatti – la strada tortuosa, dolorosa, rischiosa e nella maggior parte dei casi fallimentare della fecondazione artificiale, aggiunta ai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) come prestazione sanitaria ritenuta, appunto, ‘essenziale’. E l’adozione internazionale?

Con milioni di bambini chiusi negli istituti o in orfanotrofio in tanti Paesi del mondo, in attesa di un abbraccio da parte di un papà e di una mamma, la gestione passata è stata realmente un fallimento e i costi per chi continua coraggiosamente a sceglierla non sono diminuiti di un centesimo. Di fronte a quello che il presidente del Movimento per la vita italiano, Gian Luigi Gigli, ha chiamato “un Paese ripiegato su se stesso“, sembra davvero arrivato l’ultimo tempo utile per evitare che la tendenza non s’inverta più, come segnalato anche dal demografo Rosina.

Ecco perchè, accanto alla richiesta di appoggio del ‘pattoXnatalità’ lanciato nelle scorse settimane dal Forum Famiglie, un gruppo di 20 enti autorizzati all’adozione internazionale, tra cui Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, ha convocato per giovedì 15 febbraio, alle ore 13.00, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato, a Roma, una grande Conferenza nella quale confrontarsi con il mondo politico e lanciare alcune proposte concrete, reali e soprattutto possibili per rilanciare l”officina dei miracoli’ che risponde al nome di adozione internazionale. L’appuntamento sarà trasmesso in diretta streaming dal canale TV del Senato.

L’ultima chiamata per il ‘treno’ del futuro dell’Italia è appena stata fatta: a due settimane dalle elezioni politiche che chiameranno il Paese a esprimersi anche sulle proposte politiche di rilancio della natalità e dell’adozione internazionale, l’evento di Roma segnerà uno spartiacque decisivo per comprendere le intenzioni degli schieramenti politici che si candidano a governare nei prossimi anni in merito al destino della famiglia nel nostro Paese. L’appuntamento del Senato, magari, potrà servire per capire e far capire meglio agli italiani quale partito risulta più credibile, propositivo e affidabile in tal senso.