Decreto d’idoneità. I problemi di salute sono un ostacolo all’adozione internazionale?

Buongiorno,

vorrei presentarvi la nostra situazione. Io e mio marito abbiamo entrambi 35 anni, felicemente sposati da 4 con una situazione economica senza problemi. Ho letto in alcuni siti che è necessario, per essere considerati una coppia idonea, un certificato di buona salute, è vero? Io ho qualche problema, sono diabetica, celiaca e ho avuto un incidente ed ho perso la vista ad un occhio, ma nulla che non mi consenta una vita ottima. Mi sono laureata e ho un ottimo lavoro, anche mio marito ha un ottimo lavoro.

Questi miei problemi di salute possono inficiare una possibile adozione e rilascio del decreto d’idoneità?

Grazie per le info che potrete darmi.

Monica

Gentile Monica,

le condizioni di salute degli aspiranti genitori adottivi non sono di per sé criterio di esclusione per l’idoneità all’adozione internazionale. Sebbene sia interesse del minore avere genitori adottivi mediamente in buona salute ogni situazione è a sé e va analizzata come tale.

Proviamo ad entrare nel dettaglio. La legge italiana, di per sé, consente il rilascio del decreto di idoneità per l’adozione internazionale anche a chi ha problemi di salute. Una  patologia di uno degli aspiranti genitori – come nel vostro caso, Monica –  non rappresenta in assoluto un ostacolo decisivo sulla strada per l’adozione. Essa è solo uno dei tanti elementi che caratterizzano una coppia di aspiranti genitori e che vengono presi in considerazione dai servizi sociali e dal Tribunale.

Nell’adozione internazionale è necessario – come sa – tenere presenti anche le leggi dei Paesi di origine che intervengono nella valutazione della situazione della coppia e che tengono ovviamente in considerazione anche la presenza di eventuali patologie, importanti o meno importanti che siano. In alcuni Paesi – non tutti fortunatamente – si può riscontrare una differenza di cultura medica e, dunque, di approccio e percezione dello stato di salute dovuto anche ad una poca conoscenza di certe patologie e all’uso di terapie meno avanzate rispetto a quelle adottate in Italia.

In generale, tutti o quasi, i Paesi di provenienza dei minori adottati richiedono certificati di idoneità fisica all’adozione degli aspiranti genitori adottivi per una opportuna valutazione della singola situazione. Una richiesta, a ben guardare, che si giustifica con una maggiore attenzione rispetto alla tutela del singolo minore e alla necessità di trovare per il minore la famiglia più idonea possibile.
Sul fronte pratico c’è da considerare anche il periodo di permanenza all’estero per incontrare il proprio figlio che può richiedere anche solo per l’ingresso nel Paese l’obbligo di vaccinazioni che non sempre sono compatibili con le terapie farmacologiche seguite dal genitore che presenta delle patologie. Detto ciò ogni situazione e a sé e va analizzata nella sua unicità, pertanto il consiglio che le diamo – gentile Barbara – è di non lasciarvi scoraggiare in questa vostra scelta di genitorialità adottiva.

Sappiate che sono tante le persone affette da patologie di vario genere e più o meno importanti che hanno comunque provato la gioia di diventare genitori adottivi.

Auguri.