Siria, per i bimbi morti sotto le bombe nemmeno il funerale. Li lasciano nelle tombe aperte

Nella provincia di Idlib, a nord della Siria, martoriata da settimane di bombardamenti, i genitori non hanno il tempo di dare una sepoltura dignitosa ai loro figli, abbandonati in tombe aperte. Solo ad Idlib il bilancio è di 61 bambini morti.

Dall’ inizio di maggio, almeno 3000 mila persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case in seguito e l’escalation in corso nella Siria nord-occidentale, con l’avanzata delle truppe governative verso l’ultima roccaforte dei ribelli, potrebbe presto portare il loro numero a oltre 700.000 persone oggi ammassate lungo il confine turco, senza possibilità di fuga, in un’area dove i campi profughi sono già sovraffollati.

Famiglie che hanno visto morire i propri figli sotto i bombardamenti, senza avere neppure il tempo di poter dare loro una sepoltura dignitosa a causa dei continui attacchi che li obbligano a fuggire e ad abbandonare i loro figli in tombe aperte. Non c’è tempo per affrontare la devastante perdita di un figlio o di fare una degna sepoltura perché bisogna fuggire dalle bombe a grappolo, incendiarie e “barili bomba” sganciati sui villaggi e sui centri sfollati e mettere in salvo il resto della famiglia, i figli sopravvissuti.

Le testimonianze che arrivano dal partner siriano, Kids Paradise parlano di una situazione umanamente non sopportabile con ripercussioni catastrofiche soprattutto sui bambini, costretti da otto anni a vivere nella paura.

I bombardamenti indiscriminati su tutta la zona a nord est della Siria non risparmiano mercati, scuole, ospedali e neanche i campi di grano, bruciati. I bimbi traumatizzati di notte sentono il rumore delle sirene e delle bombe, sognano cadaveri. Per i piccoli sopravvissuti i danni psicologici sono tremendi, c’è chi non dorme più, chi non parla, chi vive l’angoscia di un’altra fuga, nuovamente sfollati da una parte all’altra del Paese ur di sopravvivere e fuggire dalla guerra. E’ questo il dramma degli sfollati senza via di fuga, intrappolati tra l’avanzata delle forze governative, i presidi dei ribelli e i muri dei confini della Turchia.

Mentre continuano le stragi di civili a Idlib,  il forno realizzato da Ai.Bi., insieme al partner soriano Kids Paradise per garantire  pane a 30 mila siriani, non ha interrotto la produzione di pane a Kafr Rumah, località colpita da un raid lo scorso 23 maggio, e continua a portare sollievo alle famiglie e ai bambini in fuga.

Per sostenere il progetto di Amici dei Bambini, messo in difficoltà dalla crescente intensità degli scontri nei pressi di Idlib, si possono effettuare donazioni attraverso la campagna “Non lasciamoli soli”, dedicata alle vittime incolpevoli del conflitto: i bambini, Scopri Come>>

 

Fonte Fanpage.it