Marocco. Ibrahim: “Ho compiuto 18 anni. Dovrei essere felice, invece sono solo preoccupato”

Il dramma dei care leaver. Che Ai.Bi. aiuta ad affacciarsi alla vita adulta. Con il Sostegno a Distanza

Buongiorno,

Mi chiamo Ibrahim e qualche giorno fa ho compiuto i 18 anni, l’età a partire dalla quale si è considerati adulti e responsabili di sé stessi. Ma io, purtroppo, vivo all’Annexe della Fondation Rita Zniber sin da quando sono piccolo, non so bene come si paga una bolletta di internet, non so come si cerca un lavoro o come affrontare un colloquio, anche solo per un tirocinio.

Per questo, i miei 18 anni non hanno significato un improvviso cambiamento in adulto, in persona capace di far fronte a tutti i doveri e le necessità quotidiane. Penso, piuttosto, che abbia significato maggiore preoccupazione e paura. So che ci si aspetta che io riesca a rimboccarmi le maniche, a trovare un tirocinio o che semplicemente riesca a scegliere l’università adatta alle mie competenze e capacità. La realtà è che mi sento più solo e che la domanda che più spesso mi pongo è: cosa devo fare per iniziare a costruire il mio futuro? Qual è la prima cosa da fare?.

E allora mi dico, non guardare l’apice della montagna altrimenti tutto sembrerà molto più difficile e irraggiungibile. Ecco che allora continuo la mia vita quotidiana. Mi alzo la mattina, faccio colazione, preparo le mie cose ed esco per andare a scuola. Devo ammettere che studiare mi piace molto, tanto quanto leggere e scrivere. Per questo vorrei continuare i miei studi iscrivendomi all’università. È non appena penso a ciò, al desiderio di formarmi e trovare un lavoro, che la paura inizia a farsi sentire.

Inoltre, qui in Marocco la famiglia è molto importante. Ogni ragazzo, come ogni ragazza, dovrebbe crearsi una propria famiglia. Ed è anche in vista di ciò che vorrei proseguire i miei studi per poter trovare una buona occupazione attraverso cui raggiungere finalmente l’indipendenza e l’autonomia che desidero. Inoltre, solo un lavoro che mi appaga mi permetterà di garantire ai miei figli, se mai ne avrò, un’educazione e una vita diversa dalla mia, più sicura e più ricca di certezze che di incertezze.

Ibrahim è un care leaver. Si tratta di quei ragazzi che, dopo un’infanzia e un’adolescenza trascorse nel limbo della protezione istituzionale, si trovano improvvisamente ad affrontare la vita adulta, senza aver potuto contare sulla formazione che solo una famiglia può dare.

Ecco perché Ai.Bi. – Amici dei Bambini, con il Sostegno a Distanza, sostiene progetti rivolti alla formazione di questi ragazzi, perché possano affacciarsi con maggiore serenità al futuro.

Anche tu puoi dare loro una mano. Scopri come.