Kenya. Ecco come salviamo i bambini dalle strade di Nairobi

Il percorso di riabilitazione per i minori di strada al Kewtu Home of Peace, dura due anni ma non sarebbe possibile senza il lavoro svolto dall’ufficio legale di Ai.Bi.

 Si stima che in Kenya siano circa 300.000 i minori che vivono in strada, chiedendo elemosina ed avanzi di cibo per sopravvivere e in  molti casi far sopravvivere anche le proprie famiglie.

Ai.Bi., da sempre al fianco dei bambini più vulnerabili per consentire loro il diritto di crescere protetti in una famiglia che li ami, si impegna quotidianamente anche attraverso il minuzioso lavoro del proprio ufficio legale per consentire ai bimbi di strada di Nairobi di poter avere un futuro migliore.

Come?

Supportando l’orfanotrofio Kewtu Home of Peace nelle sue attività volte alla riabilitazione di questi minori. Scopriamole insieme.

Kenya. I Bambini di strada di Nairobi: le visite in strada

La prima fase che porterà molti bambini a lasciare una vita di solitudine e stenti sulle strade di Nairobi comincia con un lento processo di familiarizzazione. Gli operatori vanno per le strade di Nairobi. Cercano di conoscere e creare un buon rapporto con i bambini di strada e di ottenere la loro fiducia.

In strada esistono tre gruppi differenti di minori:

  1. I bambini di strada che operano di giorno: questi minori vagano per le strade chiedendo soldi ed avanzi di cibo per provvedere ai loro fratelli ed alle loro famiglie, ma la sera tornano a casa.
  2. Al secondo gruppo appartengono intere famiglie di strada. Si tratta di uomini e donne che hanno vissuto a lungo per le strade, sono cresciuti lì, hanno avuto dei figli, sono abituati a questo tipo di vita e non riescono ad immaginare nessun’altra forma di quotidianità che questa.
  3. Infine, vi è un terzo gruppo. A questo gli operatori dell’orfanotrofio Kwetu Home of Peace (KHP), dopo averlo individuato con un attento “lavoro di strada” rivolge in particolare le sue attenzioni. È composto da bambini che si sono “ritrovati per strada” e un buon numero di loro è davvero disposto a cambiare vita.

Dopo un periodo stabilito per l’identificazione, gli operatori chiedono ai minori se vogliono lasciare quella vita precaria per iniziare un periodo di riabilitazione al Kewtu. Chi accetta, deve prestare formalmente consenso, impegnandosi a seguire diligentemente tutte le regole dell’orfanotrofio e a cambiare comportamento.

Il giorno di ammissione al Kwetu, per i bambini è davvero un momento importante

I minori si riuniscono in orfanotrofio. Inizia così un processo di ammissione “burocratico”, tutto incentrato su “carte”, “testimonianze” e rigidi controlli sulla correttezza del procedimento. Anche la polizia è presente al fine di confermare il numero di bambini di strada salvati e fornire una dichiarazione. A vigilare sulla correttezza di tutto il procedimento ci pensa inoltre l’ufficio dei bambini, presente per confermare che l’intero processo e le politiche siano rispettate, compresa la gestione dei bambini e chi se ne prenderà cura.

Bambini di strada. L’importanza dell’’ufficio legale di Ai.Bi.

Svolta questa fase burocratica importantissima per la correttezza di tutto il processo, i bambini iniziano subito la loro riabilitazione, parallelamente partono  anche le attività di ricerca delle famiglie di questi piccolini. L’ufficio legale di Ai.Bi. è coinvolto nel processo di ricerca. Spesso, infatti, si tratta di minori fuggiti dalle proprie abitazioni, i cui genitori hanno segnalato la scomparsa presso le locali stazioni di polizia. È quindi doveroso, nonché obbligatorio segnalare che il bambino si trovi presso l’orfanotrofio in fase di riabilitazione. Notizia che sarà comunicata alle rispettive famiglie!

Inoltre, è fondamentale che i genitori rintracciati acconsentano a che il bambino continui a seguire il percorso di riabilitazione e che le famiglie si impegnino ad assistere l’orfanotrofio in questo percorso, firmando un documento di consenso. A tutto questo ci pensa l’ufficio legale di Ai.Bi.

Non appena queste due fasi siano state espletate, può finalmente partire il procedimento di richiesta dei Committal. Questa è la parte legale più importante perché è la conferma ufficiale che un orfanotrofio sta legalmente fornendo assistenza e protezione ai bambini per un periodo specificato.

Al Kewtu, in particolare, il processo di riabilitazione dura massimo due anni, compresa la preparazione familiare e il reinserimento. L’ufficio legale con l’aiuto di un assistente sociale dell’organizzazione partner mette insieme tutti i documenti richiesti per l’applicazione degli ordini committals. Questi documenti includono: visite di moduli stradali e consensi dei bambini, rapporti di rintracciamento della famiglia e lettere di consenso dei genitori, moduli di ammissione, lettere di dichiarazione della polizia, lettere di collocamento principale, documenti legali dell’organizzazione (certificato di incorporazione, politica di gestione del comportamento, CVS dei dipendenti e certificati di autorizzazione della polizia, certificato di proprietà terriera, autorizzazione sanitaria, compresi tutti gli altri documenti che potrebbero essere richiesti) e una lettera di richiesta indirizzata al funzionario dei bambini che dopo la verifica di tutti i documenti allegati, compila e presenta un rapporto di indagine sociale e una richiesta di domanda al tribunale dei minori per un ordine di impegno. Solo dopo aver attentamente verificato e giudicato l’organizzazione, qualora il  giudizio sia favorevole, i magistrati assegnano l’ordine di impegno, che permette ai bambini di proseguire nel loro percorso.

Chiunque può sostenere i progetti che Ai.Bi. porta avanti in Kenya con diverse modalità: sia effettuando una donazione libera, sia sottoscrivendo un’adozione a distanza di soli 25 euro al mese, meno di un euro al giorno.