BAMBINIxLAPACE. Ucraina. Il più grande attacco alla popolazione civile dall’inizio della guerra

Mentre si accendeva la speranza con lo scambio di prigionieri, la capitale ucraina e diverse altre città sono state colpite, da venerdì 23 a domenica 25 maggio, da almeno 300 tra missili e droni

Da venerdì 23 maggio l’Ucraina ha vissuto un’altra tappa cruente del conflitto con la Russia, con un’intensificazione degli attacchi russi alla popolazione civile a livelli mai visti prima (se non altro come numero di ordigni lanciati) e l’apparente cancellazione di ogni possibile pace, anche se, finora, ogni ipotetico discorso di pace ha sempre sbattuto su una realtà fatta di bombe, morti e distruzione.
Mentre si discuteva di scambi di prigionieri, i cieli sopra Kiev si sono illuminati ancora una volta del bagliore delle esplosioni, segnando l’ennesima tragedia in un conflitto che non sembra voler cessare.

Un’offensiva mirata

La Russia ha lanciato una prima offensiva mirata sulla capitale ucraina con missili e droni, nelle prime ore di sabato. Il bilancio delle vittime, secondo quanto riportato da Il Post, parla di almeno 15 persone ferite, con danni materiali ingenti, in particolare nel quartiere Obolon, proprio quello in cui Amici dei Bambini aveva aperto un primo “Punto Ai.Bi.” per dare rifugio e speranza ai minori ucraini durante il primo anno di conflitto. Gli attacchi, che non si sono limitati solo a Kiev, ma hanno coinvolto anche altre zone dell’Ucraina, hanno causato la morte di almeno 13 civili. La notte è stata lunga e drammatica, con l’esercito ucraino che ha abbattuto 6 missili balistici sopra la capitale e respinto 250 droni. Il ministro degli Interni ucraino, Ihor Klymenko, su Telegram ha deinito questo attacco “Il più pesante… dall’inizio della guerra.
Ma anche nei giorni successivi la situazione non è miglliorata, con la Russia che ha continuato a bombardare diverse città, nonostante nella giornata di domenica si sia completato il più significativo scambio di prigionieri tra le due nazioni. Venerdì, 780 persone, tra cui civili e soldati, sono state liberate da entrambe le parti; a queste se ne sono aggiunte altre 300 domenica, in quello che inizialmente si poteva sperare fosse un segno di speranza, spazzato via dai bombardamenti feroci.
Sempre nella giornata di domenica, una bomba lanciata su Kharkiv ha causato almeno due morti, mentre un successivo bombardamento nella regione di Sumy ha provocato un altro morto e un ferito.

La reazione

Da parte sua, anche l’Ucraina ha provato a rispondere agli attacchi russi, proseguendo i lanci che hanno visto dirigersi verso la Russia circa 800 nelle ultime settimane, anche contro la capitale Mosca. La guerra, nonostante gli sforzi per una pace ancora tutta da negoziare, non mostra segni di rallentamento.

Il tuo sostegno ai bambini dell’Ucraina

Le iniziative di Ai.Bi. in Ucraina e Moldova si susseguono ormai da tre anni. Purtroppo, la guerra non accenna a finire e, con essa, non finiscono i bisogni dei bambini e delle famiglie. Anzi, ogni giorno che passa è un giorno in più di guerra ad appesantire i pensieri, il vivere quotidiano e la speranza verso il futuro. Ecco perché oggi più che mai serve l’aiuto di tutti per riuscire ad andare incontro ai bisogni delle famiglie e, soprattutto, dei bambini, da sempre le prime vittime di ogni guerra e ogni emergenza. Chiunque può dare il proprio contributo attraverso una donazione, per dare continuità agli interventi che Ai.Bi. compie ogni giorno nel contesto della campagna #BAMBINIXLAPACE. EMERGENZA UCRAINA