Assegno Unico, conto alla rovescia per ricevere gli arretrati: scadenza il 30 giugno

Per chi ancora non lo ha fatto, solo aggiornando l’ISEE entro fine mese può recuperare gli arretrati da marzo. Oltre quella data, si perde tutto

Il 30 giugno è una scadenza importante per le famiglie con figli a carico che beneficiano dell’Assegno Unico Universale.
Entro tale data, infatti, è necessario presentare o aggiornare l’ISEE 2025 per non perdere gli arretrati spettanti da marzo. Chi non ha ancora inviato all’INPS la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), documento indispensabile per il calcolo dell’indicatore della situazione economica equivalente, rischia di rinunciare agli importi “reali” previsti in base al proprio reddito.
In mancanza di un ISEE aggiornato, infatti, l’INPS ha finora corrisposto l’importo minimo dell’Assegno Unico, pari a 57,50 euro mensili per ciascun figlio (che è la stessa cifra di chi ha un ISEE superiore alla soglia di 45.939,56 euro).
L’adeguamento dell’importo, che per i redditi più bassi può arrivare fino a 201 euro per figlio minorenne, avviene solo in presenza di un ISEE in corso di validità. Attenzione: per chi ne ha diritto, l’erogazione dell’assegno prosegue automaticamente di anno in anno, senza bisogno di presentare una nuova domanda.Ogni anno, però, bisogna rinnovare l’ISEE, sulla base del quale vengono calcolati gli importi spettanti. Chi lo ha fatto entro la fine di febbraio ha ricevuto la cifra adeguata fin dal mese di marzo.

E chi aggiorna l’ISEE dopo il 30 giugno… 

Secondo quanto chiarito dalla circolare INPS 23/2022, solo chi presenta l’ISEE entro il 30 giugno potrà ricevere gli arretrati da marzo in poi, tramite conguaglio nella prima mensilità utile. Chi aggiorna l’ISEE dal 1° luglio riceverà l’assegno correttamente rimodulato, ma solo da quel momento in avanti, perdendo definitivamente i conguagli eventuali delle mensilità precedenti.