BAMBINIxLAPACE. Vuoi la cittadinanza russa? Vai a combattere contro l’Ucraina!

Permessi e passaporti legati all’arruolamento mentre l’offensiva russa continua nel Sud dell’Ucraina

La notizia è passata quasi inosservata, ma il suo contenuto è allarmante. Un decreto del Cremlino, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale russa senza alcun annuncio ufficiale, stabilisce che chi arriva dall’estero e intende chiedere la cittadinanza russa o anche solo un permesso di residenza permanente dovrà, di fatto, andare a combattere in Ucraina. Una scelta che conferma come la priorità di Vladimir Putin resti quella di rimpinguare le fila dell’esercito, anche a costo di scoraggiare l’immigrazione e alimentare tensioni sociali.
Il silenzio che ha accompagnato il provvedimento è anomalo. Le nuove leggi firmate dal presidente vengono di solito celebrate con enfasi propagandistica, tra foto ufficiali e rituali ben collaudati. Questa volta no. Eppure la legge esiste ed è operativa, anche se definita “temporanea” senza indicarne la durata. L’obiettivo è chiaro: reperire nuovi uomini da mandare al fronte, quella che i media indipendenti russi definiscono senza mezzi termini “carne da cannone”.

Gli ultimi attacchi

Una necessità resa evidente anche dall’andamento del conflitto. Nelle ultime ore un nuovo attacco con droni russi ha colpito l’Ucraina meridionale. Le forze armate di Mosca hanno preso di mira la città di Odessa con droni Shaheed, provocando incendiblackout e gravi disagi ai servizi essenziali. Secondo le autorità locali, una vasta area densamente popolata è rimasta senza elettricità, acqua e riscaldamento.
Il tutto mentre proseguono i colloqui per una possibile via d’uscita dalla guerra. L’Europa ha trovato un accordo per garantire un prestito di 90 miliardi all’Ucraina, mentre sul fronte degli accordi di pace non si registrano significativi passi avanti, con la questione del territorio del Donbass, che la Russia vorrebbe venisse interamente riconosciuto a lei mentre l’Ucraina non ha intenzione di cederlo, che al momento appare lo scoglio più difficile da superare.

L’arruolamento “forzato”

In realtà, l’arruolamento forzato dei migranti non è una novità. In passato, approfittando della scarsa conoscenza della lingua russa, nei documenti da firmare veniva inserito anche un contratto militare. Chi si rifiutava vedeva la propria pratica respinta. Ora, però, tutto è esplicito: per ottenere la residenza servono un contratto militare di almeno un anno o un incarico presso il ministero delle Situazioni di Emergenza, oltre all’idoneità al servizio.
Sono previste esenzioni mirate: cittadini bielorussi, studenti e specialisti qualificati restano esclusi. A pagare il prezzo più alto sono i migranti provenienti dai Paesi più poveri. Secondo Meduza, le autorità stanno richiamando anche cittadini già naturalizzati, minacciando il ritiro del passaporto. Una strategia che, come avvertono diversi analisti, rischia di trasformarsi in un boomerang per una Russia già alle prese con un grave declino demografico.

La speranza dei bambini dell’Ucraina è appesa a un filo

Dallo scoppio della guerra in Ucraina, sono passati oltre 3 anni. In questo tempo oltre 600 bambini sono morti e oltre 2.000 sono stati feriti. Anche la speranza rischia di morire.
Ai.Bi. Amici dei Bambini con il progetto BAMBINIxLAPACE ogni giorno porta ai minori e le loro famiglie aiuto concreto, supporto psicologico e attimi di vita “normale”, in un tempo che normale non è.
Ecco perché oggi più che mai c’è bisogno del tuo aiuto: per non far spezzare il filo della speranza. EMERGENZA UCRAINA

Anche: ogni donazione gode delle seguenti agevolazioni fiscali.