«Adottare ogni bambino abbandonato: ecco la vera carità»

Pubblichiamo la risposta del nostro Direttore, nella voce del Presidente di Ai.Bi. Marco Griffini, all’editoriale di Don Mazzi, uscito su Gente e riproposto anche da AiBi News.

Massimo scrive:
Caro Direttore, ho letto l’editoriale di Don Mazzi pubblicato su Gente. Mi ritengo offeso da quanto scritto e penso che la scelta adottiva che tutti noi abbiamo fatto non sia riconducibile a buonismo cattolico o tendenze del momento.
Vedo una sparata contro tutti coloro che sono nel mondo dell’adozione: sparate così possono solo allontanare le coppie dal progetto adottivo! Perché non parlare delle belle storie di adozione? Quanti adolescenti adottati non scappano di casa?
Mi farebbe piacere avere un suo parere sul pensiero espresso da Don Mazzi.

Caro Massimo,

Le rispondo con questa Lettera Aperta a Don Mazzi.

 

«Caro Don Mazzi,

dopo quasi trent’anni di attività nel campo delle adozioni sono arrivato a questa determinazione: l’adozione di un minore abbandonato non è un atto di solidarietà, non è nemmeno un’opera buona ma un vero e proprio atto di giustizia; capace di ridare immediatamente e per sempre a quel minore la pienezza dei diritti che gli sono stati così drammaticamente tolti.

Come Lei mi insegna è questo il più alto concetto di carità: rendere giustizia a chi ha subìto il torto più tremendo che una persona possa mai subire nella propria vita, l’abbandono da parte di colei che lo ha generato.

E qui non si tratta né di se o di ma: di fronte all’abbandono di un minore, la risposta non può essere che una sola: fatelo rinascere nel seno di una nuova mamma.

È questo l’insegnamento che Gesù Abbandonato in croce ha trasmesso a noi genitori adottivi: ogni bambino ha la pretesa di essere di essere un figlio, un vero figlio.

Gesù Abbandonato non ha chiesto al Padre di mandargli miriadi di Angeli perché lo assistessero e lo aiutassero a scendere dalla croce, ma ha preteso di essere riconosciuto come Suo figlio anche nel momento dell’Abbandono.

Ora di chi è figlio un bambino abbandonato? Del suo Paese? Della sua cultura? Del suo abbandono?

La vera carità non è “far crescere i bambini nei loro paesi” ma far conoscere ad ogni bambino il vero volto di Dio, quel volto che, come ci ha insegnato Papa Giovanni Paolo II, solo una mamma e un papà possono svelare.

Se i genitori adottivi saranno capaci nella loro accoglienza di far conoscere quel volto, si avvererà il miracolo dell’adozione, che altro non è che una rinascita ma questa volta nell’amore.

Così ogni bambino adottato potrà scoprire la sua “vera” origine, che non è il seno che lo ha abbandonato ma quello che lo ha adottato: è questo il vero inizio della sua storia di amore, la scintilla della nuova nascita.

È questa la realtà che migliaia di genitori e di figli adottati hanno testimoniato, e continuano a testimoniare, in ogni giorno della loro vita».

Marco Griffini, presidente e fondatore di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini