Mongolia: la mia prima impressione di Ulaan Baatar

Ciao a tutti! Come vedete c’è una nuova voce in diretta per voi dalla Mongolia… Mi chiamo Miriam, ho quasi 25 anni e da una settimana sono sbarcata da una settimana a Ulaan Baatar in supporto a Francesca per lavorare sull’ultima fase del nostro progetto. Ammetto che quando ho ricevuto questa proposta avevo un’idea molto vaga della Mongolia, a parte la collocazione geografica non sapevo molto di piu’ e come la maggior parte degli Occidentali l’assimilavo alla Cina e al resto dell’estremo oriente per cultura e tradizioni, fatta ovviamente eccezione per il leggendario freddo siberiano. Nelle settimane seguenti ho potuto comunque iniziare a conoscere questo Paese ma e’ solo quando scendi dall’aereo e metti piede su questa terra che ti rendi veramente conto di trovarti in un posto completamente diverso non solo dall’Italia (ovvio!) ma anche dalla Russia e dall’Oriente. Un pezzo di terra sconosciuto, tanto ampio quanto disabitato, che attraverso secoli di storia ha saputo mantenere intatti gran parte delle sue tradizioni. Questa e’ in sintesi la prima impressione di Ulaan Baatar, dove alcuni elementi del mondo moderno e globalizzato (i negozi, i servizi, i locali ecc…) convivono con le tradizionali ger, le persone vestite con gli abiti tipici, i cavalli che ogni tanto attraversano le strade accando alle auto. Arrivo in Mongolia, neanche a farlo apposta, in un momento molto speciale dell’anno: tra pochi giorni si celebra infatti il Nadan, la festa piu’ importante per il popolo mongolo. Quale migliore occasione per entrare subito in contatto con questa gente, la sua cultura e la sua storia? Comincia cosi’ la mia avventura in Mongolia, i particolari di questo appuntamento lungo tre giorni li lascio alla prossima news. A presto! Miriam