Marocco, una mostra d’arte per i bambini abbandonati dell’Akkari

(Rabat) “Sguardi incrociati. Opere d’artista a partire da opere di bambini”.  E’ questo il titolo del progetto della mostra che dal 4 al 28 febbraio è stata presentata presso la Galleria dell’Istituto francese di Rabat e che ha visto l’esposizione di opere dell’artista francese Nabili, assieme a quelle dei bambini della Maison d’Enfants Akkari. L’obiettivo finale del progetto è di creare un atelier d’arte plastica nel centro.

Nabili è un artista francese di grande talento, da sempre sensibile alla problematica dell’infanzia a rischio. Per questo già durante l’estate del 2007 aveva proposto di accogliere nel suo atelier di Benslimane alcuni bambini dell’Akkari.

Questo primo passo verso l’atelier d’espressione si proponeva di offrire a quei bambini uno spazio di creazione, di apertura, di condivisione di esperienze conl’artista. Nabili ha così offerto a 60 bambini la possibilità di esprimersi, di trascorrere una giornata a raccontarsi sulla tela. Alla fine ognuno aveva rappresentato un proprio compagno.

Dopo quell’incontro, lo stesso Nabili, toccato dai loro sguardi, ha realizzato dei quadri che immortalassero degli sguardi.

La seconda fase di questo progetto è avvenuta lo scorso dicembre 2008, quando lo stesso Nabili si è recato alla Maison d’Enfants Akkari per realizzare un nuovo atelier, durante tutto il mese. Stavolta l’attività ha assunto una forma più individuale, che ha portato alla realizzazione delle produzioni esposte nella mostra.

Al di là delle opere prodotte, quest’idea è la testimonianza della condivisione di un’esperienza artistica e dell’incontro umano tra il bambino e l’adulto che resterà per sempre la forza di questo progetto.

I proventi della mostra serviranno a realizzare un atelier d’arte plastica all’interno per i bambini del centro, in modo da rendere il tutto costante e non sporadico come invece è stato finora. Anche Ai.Bi. Marocco ha contribuito a questo progetto, acquistando il quadro che vedete qui al lato, realizzato da uno dei vostri bambini sostenuti a distanza, per la precisione il piccolo artista Rahik Faiçal.

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