Perché un bambino grande fa paura?

Buongiorno,

mi chiamo Genny e ho letto la notizia pubblicata sul vostro sito internet riguardante l’adozione di bambini grandi e le vacanze pre-adottive. Io sono una madre adottiva di una bambina cosiddetta “grande” e auguro a tutti i genitori adottivi di vivere questa particolare esperienza, meravigliosa e complessa allo stesso tempo. I bambini grandi partecipano al progetto adottivo e, quando la parola mamma viene pronunciata dalla loro bocca, ricca di consapevolezza, è il frutto di una scelta e quindi acquista un profondo significato.

Mi permetto di intervenire brevemente anche circa l’opportunità di aderire al progetto delle vacanze pre -adottive. Comprendo la bontà dell’intento ma un figlio ha bisogno di sentirsi figlio dal primo abbraccio. La vacanza ha il sapore della prova. I figli non si provano. I genitori non si provano.

Oltretutto è quasi inutile evidenziare ciò che tutti i genitori adottivi sperimentano: i primi tempi si è un po’ come in luna di miele. Le difficoltà, se difficoltà vogliamo chiamarle, emergono dopo: quando inizia a consolidarsi il rapporto. Quando i nostri figli si sentono figli al punto da poterci raccontare, con le parole o con i comportamenti, il loro dolore, la loro disperazione. Sono d’accordo nello scegliere con scrupolosità le coppie idonee all’adozione di bambini grandi e ritengo molto utile l’accompagnamento post – adozione; ma non trovo una scelta adeguata quella delle vacanze pre – adottive.

Nessuno partorisce un figlio per il tempo di una vacanza. E un figlio adottivo è un figlio partorito.

 

Grazie

 

Irene-BertuzziCara Genny,

come non essere d’accordo su quanto ha scritto rispetto al fatto che un bambino ha bisogno di sentirsi figlio dal primo abbraccio.

E se la vacanza avesse davvero il sapore della prova? Ci sono tanti, troppi bambini grandi, sopra i 10 anni, che aspettano un papà ed una mamma e che sono assolutamente consapevoli del fatto che per loro le chance di poter essere adottati sono infinitesimali. Più il tempo passa e minori sono le possibilità.

Le coppie hanno paura del bambino grande. Spesso, anche dopo i 40 anni, sognano i pannolini da cambiare e non un bambino con cui parlare e discutere.

Abbiamo potuto constatare che ci sono coppie giovani che, dopo aver ospitato bambini grandi, se ne sono innamorate ed hanno chiesto l’adozione. Se questi bambini fossero stati proposti, come un semplice abbinamento, molto probabilmente sarebbero rimasti negli istituti. Allora forse è meglio rischiare, “provare” per capire che anche un bambino grande può desiderare una famiglia e che vale la pena “spalancare” le braccia per accogliere, magari in seguito, questo figlio grande.

Le coppie vanno certamente preparate, accompagnate, supportate prima, durante e dopo: insieme si possono affrontare le difficoltà perché questo figlio partorito anche grande possa continuare a rimanere figlio.

Un saluto

Irene Bertuzzi

Responsabile Adozioni Internazionali di Ai.Bi.