Ma chi si occupa della famiglia d’origine?

Buongiorno,

siamo Rosa e Mauro, una giovane coppia sposata da circa 6 anni con un bambino di 3 anni.

Ci piacerebbe prendere un bimbo in affido e ci chiedevamo: ma c’è qualcuno che si occupa anche della famiglia di origine del bambino?

Grazie,

Lorena e Luigi

 

PELLINICarissimi,

l’accoglienza familiare temporanea ha come obiettivo il rientro del bambino nella famiglia d’origine; ciò è possibile solo se, durante il periodo in cui il bambino è affidato, il servizio sociale di competenza attiva un servizio di accompagnamento alla famiglia d’origine per superamento delle difficoltà che hanno generato il progetto d’affido.

Questo purtroppo accade raramente, tanto più raramente quanto più i servizi sociali si vedono tagliare i finanziamenti per il sostegno alle famiglie.

Un secondo problema è il fatto che, in nome del legame di sangue e del diritto del genitore al figlio, anche nei casi in cui è evidente che il genitore non potrà mai prendersi cura del figlio, si utilizza l’affidamento familiare, invece che l’adozione, a garanzia del diritto del bambino ad avere una sola mamma ed un solo papà.

Questa situazione, purtroppo, ha modificato anche il senso proprio dell’istituto dell’affido, tanto da venire utilizzato troppo spesso come mezzo per trovare una famiglia “alternativa” al minore fino alla maggiore età.

Il manifesto politico di Ai.Bi. è centrato proprio su questo problema, proponendo il coinvolgimento nella gestione dei progetti di affido dell’associazionismo familiare in grado di portare al sistema nuove risorse, competenze e esperienze anche a supporto delle famiglie in difficoltà. In questo modo a partire da un progetto d’affido che preveda la possibilità di rientro del bambino in famiglia e dei tempi certi, sarà possibile contenere la durata del progetto stesso per garantire stabilità affettiva al bambino.

Cristina Riccardi

Membro del consiglio direttivo di Ai.Bi. con delega all’accoglienza familiare temporanea