Ucraina: sette giorni in istituto con il “mio” bambino

ucraina ssd 1 200Puoi andare dove ti pare, vedere quello che vuoi, ma un posto si giudica dalle persone che ci trovi…

E di persone belle, Carlo Stefanelli, sostenitore di Ai.Bi., in Ucraina ne ha trovate tante. Compresi i bambini del centro di Volodarka, che è tornato a visitare per la seconda volta in un anno, insieme ad altri due sostenitori, Antonio e Silvia, e dove ha trascorso sette, intensi giorni a diretto contatto con i piccoli destinatari della sua generosità.

Nell’istituto sanatoriale dei dintorni di Kiev, e supportato da Ai.Bi. con alcuni progetti, vive una comunità di oltre 100 minori provenienti da famiglie in difficoltà.

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Non è facile descrivere gli scambi di sorrisi, di parole, di ricordi avuti in una settimana a Volodarka… se non ci si fa avanti per provarle sulla propria pelle!” dice Carlo, dalle cui parole traspare l’entusiasmo di chi ha vissuto un’esperienza piena e straordinaria. E questo nonostante “i problemi a farsi capire con la lingua, un po’ di freddo, e i vari viaggi di trasporto in macchina; la nostra voglia di metterci in gioco non è venuta a meno”.

Carlo rivive quelle giornate, letteralmente volate via: “dallo shopping al centro commerciale, alla giornata di pesca coi ragazzi, alla caccia del tesoro organizzata per i più piccoli; il fare i compiti al pomeriggio assieme ai ragazzi, ma anche il semplice stare con tutti loro (grandi e piccoli, senza distinzione)”.

La sua testimonianza si fa più significativa quando parla di Maksim, il bimbo tredicenne che sostiene a “senza” distanza. “Distanza”: parola che in questi giorni ha perso ancor più di significato, perché al suo posto, davanti al bambino, si è materializzata una “presenza”.

Ed ecco che improvvisamente il tono di Carlo si fa più serio,  pacato, riflessivo, nel cercare di descrivere il mondo visto dagli occhi del suo giovane amico. “E’ stato molto entusiasta della mia visita, nonostante la sua timidezza accennata, dovuta anche al fatto che ormai sta diventando adolescente. Dovreste sentire come è cambiata la sua voce, nel giro di un anno. Faceva capire che, più di qualsiasi regalo ricevuto, preferiva la compagnia di qualcuno a cui importasse di lui.

E’ grato, Carlo, di questa nuova esperienza. Grato al direttore dell’istituto, alle responsabili di Ai.Bi. Kiev, Mila e Masha, alle insegnanti Lessya e Alla, al personale della struttura; lui e gli altri due sostenitori sono stati accolti con grande generosità e si sono sentiti come a casa. In lui rimane vivo il ricordo “dei giochi, dei momenti di compagnia, dei pranzi e delle cene condivise.

E’ grato, Carlo. Ma forse non sa che a essergli grati per la sua visita, in primo luogo, sono proprio loro: i bambini di Kiev, che lo hanno avuto come amico per qualche giorno.

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