Tribunale di Venezia: ma qual è il senso di emettere un decreto vincolato a sei anni?

Ho letto l’articolo sul divieto a entrare in Veneto per i bimbi più grandi di 6 anni. Non ho parole… ma scusate, forse mi è sfuggito, ma come viene giustificato tale limite? Intendo, banalmente: perché? Non mi è chiaro, vorrei capire la motivazione a questa assurdità. Alle coppie aspiranti genitori adottivi suggerirei di cambiare regione! È un limite che oltre ad essere assurdo, può limitare notevolmente la riuscita del progetto di famiglia. Scandaloso. Scusate, ma la cosa mi dà parecchia rabbia.

Nicolò

 

IRENEBERTUZZIGentile Nicolò,

il suo sfogo è più che legittimo. La pratica dei cosiddetti «decreti vincolanti» emanati da numerosi Tribunali per i Minorenni, tra cui quello di Venezia, è semplicemente illegale. La legge 149 del 2001, all’articolo 1, comma 5, recita testualmente: «Il diritto del minore a vivere, crescere ed essere educato nell’ambito di una famiglia è assicurato senza distinzione di sesso, di etnia, di età, di lingua, di religione e nel rispetto della identità culturale del minore e comunque non in contrasto con i princìpi fondamentali dell’ordinamento». A dispetto di ciò che la legge stabilisce, sempre più Tribunali concedono l’idoneità alle coppie, vincolando la loro capacità genitoriale all’età dei bambini che possono essere adottati. Così capita che molte coppie si ritrovano sì un decreto di idoneità positivo, ma per esempio per bambini che non abbiano più di sei anni.

Cosicché i vincoli creano un duplice danno: le coppie italiane vedono ridursi la possibilità di adottare, perché sempre più Paesi d’origine registrano per fortuna un incremento di adozioni nazionali, che riguardano quasi sempre bimbi piccoli o piccolissimi. Mentre all’adozione internazionale vengono destinati bambini più ‘grandicelli’. E ancora una volta a subire gli effetti disastrosi dei decreti vincolanti sono soprattutto i bambini, che vedono negato il diritto ad avere una famiglia, perché magari per pochi giorni non rientrano nella fascia d’età indicata dal Tribunale di turno.

Due le alternative. La prima è che i Tribunali per i Minorenni non conoscono l’adozione internazionale. Forse quel che non è chiaro ai tribunali– esperti in materia di diritto, ma evidentemente poco competenti sugli aspetti dell’adozione internazionale, è che più si impongono limiti alle coppie adottanti, più le si costringe a sperperi economici, costringendole ad appellarsi contro questi decreti. Senza dimenticare che le coppie, pur di non buttare alle ortiche questi decreti, magari fanno “il passo più lungo delle loro gamba” e si dichiarano disponibili ad accogliere bambini con problemi, anche seri, purché piccoli. La seconda alternativa è che invece i Tribunali conoscono troppo bene la materia, ed emettono questi decreti per scoraggiare le coppie nel loro progetto adottivo.

Ecco un motivo in più per sottoscrivere il Manifesto “Oltre la crisi, più famiglie più adozioni” lanciato da Ai.Bi., che tra le varie proposte chiede anche di togliere ai Tribunali dei Minori la competenza sul rilascio delle idoneità, lasciandola ai Servizi Sociali in collaborazione con gli Enti Autorizzati, come peraltro avviene in tutti gli altri Paesi europei.

Ci aiuti a raggiungere la soglia di 10mila firma( siamo a 9336), Bastano pochi click!

Cordialmente,

Irene Bertuzzi

Responsabile Adozioni Internazionali di Ai.Bi.