Se avessi potuto scegliere, avrei avuto figli in tutti i modi possibili a cominciare dall’adozione!

Ho letto un vostro articolo sull’eterologa e ritengo che davvero sia importante che passi il concetto che l’adozione non sia l’ultima spiaggia! Purtroppo questo non è sempre chiaro a tutti, a cominciare dai coniugi che si avvicinano all’ adozione. Se avessi potuto scegliere, avrei avuto figli in tutti i modi possibili e immaginabili e l’ adozione sarebbe stato il primo di questi.

Grazie per il vostro impegno a favore dei bambini abbandonati,

Valentina

 

RITRATTO-MARCO-GRIFFINI200Gentile Valentina,

è proprio questa la battaglia culturale da combattere. Perché la genitorialità adottiva non è il surrogato di quella biologica, ma al contrario è la forma più alta di Amore che un uomo e una donna possono vivere diventando genitori. Tra le famiglie adottive non sono poche quelle che scelgono l’adozione, pur avendo già risolto il bisogno di trasformare la loro unione in una nuova vita, ovvero coppie che hanno già figli biologici decidono di accogliere come proprio un figlio non loro. La scelta adottiva è sempre il più alto gesto di giustizia che una coppia può mettere in atto rispetto ai milioni di bambini abbandonati. Anche per questo Amici dei Bambini sostiene da un lato la necessità di considerare gli aspiranti genitori adottivi come una risorsa da valorizzare e accompagnare verso una genitorialità consapevole. Dall’altro l’associazione ritiene che l’adozione internazionale debba essere considerata una vera e propria forma di cooperazione internazionale. La strada dell’accoglienza è la via di una capillare integrazione tra i popoli.

La collaborazione tra nord e sud del mondo può essere raggiunta solo “a partire dal basso”, con un movimento collettivo che parta proprio dalle famiglie. Siamo fortemente convinti che i genitori che accolgono un bimbo abbandonato e si fanno quotidiano carico della comprensione interculturale e interrazziale realizzino nella vita di tutti i giorni una vera politica di dialogo tra i popoli. E soprattutto si aprono all’Altro che non è solo il bambino che diventa loro figlio, ma anche il Paese da cui proviene.

Cordiali saluti,

Marco Griffini

Presidente di Ai.Bi.- Amici dei Bambini