Benedetta eterologa! Ora le famiglie potranno scegliere l’adozione come un grande atto di giustizia. Tribunali dei Minorenni sempre più inutili

beata eterologa“I bambini non votano”. Si dice così, un po’ cinicamente, ogni volta che bisogna spiegare perché, nella nostra società, i bambini hanno sempre meno possibilità di scelta rispetto agli adulti. L’esempio più importante, e più grave, lo abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni.

Due aspiranti genitori scoprono di essere sterili e vogliono comunque avere un figlio? Le possibili soluzioni, più o meno legali, a questo problema sono tante: l’adozione, la maternità surrogata o affitto dell’utero, l’inseminazione omologa e adesso anche l’inseminazione eterologa. Insomma, gli adulti possono scegliere: non hanno che da decidere quale strada intraprendere per soddisfare il presunto, e troppo spesso preteso, diritto di avere un figlio a ogni costo.

E i bambini abbandonati?  Che possibilità di scelta hanno? Nessuna. Per loro c’è una sola strada: essere adottati. Una strada che non possono neppure percorrere da soli. Un bambino abbandonato non può fare altro che aspettare, chiuso per anni in un istituto: attendere che una famiglia comprenda il suo dramma e decida di aprirgli le proprie porte e il proprio cuore, diventando la sua nuova famiglia. Solo così, il bambino abbandonato potrà tornare ad avere un diritto, questo non presunto ma assolutamente sacrosanto: quello di essere figlio e di avere un papà e una mamma.

Una sentenza della Corte Costituzionale, lo scorso mese di aprile, ha rimosso il divieto dell’inseminazione eterologa nel nostro Paese. Ben venga l’eterologa! Con essa, tra l’altro sostenuta economicamente dallo Stato italiano, tante coppie che vogliono avere un figlio potranno averlo, magari anche “su misura”, proprio come lo desiderano. Ben venga l’eterologa perché ci permetterà di capire quali sono gli aspiranti genitori che desiderano avere un figlio e quali invece quelli che vogliono salvare un bambino abbandonato. Grazie alla possibilità di ricorrere alla fecondazione eterologa, saranno chiare le intenzioni delle coppie. Chi deciderà di percorrere la strada dell’adozione avrà capito cosa vuole dire salvare un bambino abbandonato: sarà consapevole di avere ricevuto la chiamata a compiere il più grande atto di giustizia che si possa compiere, l’adozione.

A quel punto, sarà davvero inutile stare a sindacare sull’idoneità di una coppia all’adozione. Le famiglie che si rivolgeranno all’adozione saranno già da considerarsi idonee. Quelle che vogliono solo avere un figlio, possono tranquillamente seguire la strada dell’eterologa.

Cadrà quindi una volta per tutte il ruolo dei Tribunali dei Minorenni. Si potrà passare finalmente da una cultura della selezione – che sottopone le coppie a veri e propri processi tesi a stabilire la presunta capacità di essere genitori – a una cultura dell’accompagnamento. Toccherà agli enti che si occupano di adozione seguire queste coppie affinché possano consapevolmente “scegliere” di adottare un minore abbandonato.

Ben venga l’eterologa quindi perché grazie a essa l’adozione non sarà più vista come l’ultima spiaggia, ma come l’unica strada possibile per chi ha capito di dover compiere non solo un atto di accoglienza, ma uno più ancora più grande: un atto di giustizia.