Adottare il secondo figlio. Lo amerò come amo il mio primogenito

Buongiorno,

riprendo questo argomento perché mi sembra interessante per tutti quelli che sono in questa condizione. Noi abbiamo adottato avendo un figlio bio di circa 8 anni. Il secondo figlio è arrivato che ne aveva circa 4. Sinceramente avremmo accolto anche un bambino più grande, diciamo fino a un anno in meno del primogenito.
I dubbi all’inizio ci sono stati, come è giusto che sia: lo amerò come amo il primo? Farò differenze tra di loro? Come vivranno il fatto di essere nati in modo diverso? Come li tratteranno i famigliari/amici? Faranno differenze tra di loro? (Onestamente nemmeno la mia famiglia era contentissima della nostra scelta…).
Ecco, a distanza di 8 anni posso dire che tutto si supera, almeno questo è quello che ho vissuto io. Ci sono state le difficoltà, ma non erano insormontabili.

Con qualche famigliare ho chiuso i rapporti, perché se non era pronto ad accogliere nostro figlio, allora noi non eravamo disposti a soprassedere. Sono scelte inevitabili. Tutto sommato poi si vive meglio.
L’amore per il secondo è cresciuto poco a poco, oggi non c’è differenza. Si sentono fratelli? Si, nello stesso modo che se fossero nati dalla stessa pancia. Si amano e detestano proprio nello stesso modo.

Ringrazio il giorno in cui ho preso questa decisione, pur tra tanti dubbi. E’ proprio vero, ci sono volte nella vita in cui dobbiamo solo gettare il cuore oltre l’ostacolo!

Antonietta

Gentile Antonietta,

innanzitutto la ringraziamo per questa sua testimonianza che affronta un tema, quello di un progetto adottivo di una famiglia che ha già figli, che solleva molti interrogativi e perplessità nelle coppie che decidono di diventare genitori di un secondo figlio mediante l’adozione.

Le domande che ti sei posta e i dubbi provati quando con tuo marito hai deciso di avvicinarti all’adozione del vostro secondo figlio sono gli stessi che tantissime altre coppie si pongono.

L’esperienza, che ci hai raccontato e che speriamo possa essere di aiuto a tante altre famiglie, ci fa comprendere sempre di più e sempre meglio che tutte le paure iniziali sono poi fugate dalla normalità che la vita ci regala dove per i figli non ci sono differenze. Li amiamo tutti allo stesso modo. I fratelli, come ben ci hai raccontato “si  amano e detestano” nello stesso modo.

Grazie per la tua testimonianza e per averci resi partecipi della tua felicità che condividiamo quale “bene prezioso e comune”.

Cordiali saluti,

Ufficio Stampa  Ai.Bi.