BAMBINIxLAPACE. Un’Adozione a Distanza per sostenere la voglia di vivere e ricominciare

Una caramella, la SIM per il telefono per seguire le lezioni, il sostegno di un’equipe di psicologi… Tutto questo è possibile grazie all’Adozione a Distanza in Ucraina, come ci racconta Masha, la cooperante di Ai.Bi., in questa intervista e nel webinar Faris in programma mercoledì 18 alle 21

“Se possibile, ci mandate qualche dolcetto?”.
Tutti i bambini sognano qualche caramella o quadretto di cioccolato: è qualcosa che conforta, che dà il senso di casa. Questo chiedono anche i bambini dell’Istituto di Volodarka, ora chiuso e vuoto a causa della guerra.
Alcuni di questi bambini e ragazzi, grazie anche al lavoro di Ai.Bi., sono stati trasferiti prima nelle aree occidentali dell’Ucraina e poi all’estero. Altri, che avevano ancora qualche legame familiare, sono rimasti nel Paese, per scelta delle rispettive famiglie. È per loro che Ai.Bi. continua a lavorare in Ucraina, ed è di loro che ci si può prendere cura attivando un’Adozione a Distanza.
“Dobbiamo ricordare che i bambini dei nostri istituti non sono tutti orfani o privati della tutela genitoriale – dice Masha Shkraba, cooperante di Ai.Bi. in Ucraina, ora ospite in Italia assieme alla figlia. Molti si trovavano a Volodarka o in altre strutture perché vivevano in condizioni di fragilità familiare ed erano a rischio di abbandono. Oggi ci occupiamo di quelli che sono rimasti nel Paese: un’Adozione a Distanza è di grandissimo aiuto, per ciascuno di loro”.

La guerra ha stravolto la quotidianità di minori e famiglie

Prima dell’inizio della guerra, 180 bambini e ragazzi vivevano a Volodarka, cittadina nella regione di Kiev, e Ai.Bi. garantiva loro supporto educativo, scolastico, giuridico-sociale e psicologico. La guerra ha stravolto la vita di tutti loro e delle famiglie di origine, già compromessa prima dell’invasione russa. Malgrado la paura, molte famiglie i cui minori frequentavano l’istituto di Volodarka non hanno voluto abbandonare il Paese: sono rimaste a pochi chilometri dalle bombe, vicino alla loro casa, oppure si sono spostate in zone più lontane dai combattimenti.
“Il nostro primo obiettivo è stato identificare chi era rimasto in Ucraina e chi invece aveva scelto di fuggire – dice Masha che coordina una équipe di 4 persone, gli stessi professionisti impegnati prima della guerra all’interno dell’istituto di Volodarka. Abbiamo verificato i bisogni dei minori e delle famiglie rimaste nella zona di Volodarka o nei villaggi limitrofi e non abbiamo trascurato anche le necessità di un certo numero di famiglie che non erano mai state sostenuto prima da Ai.Bi. ma che sono sfollate a causa della situazione e non hanno di che vivere”.

Cosa significa un’Adozione a Distanza, oggi, in Ucraina

Un’Adozione a Distanza in Ucraina, oggi, significa rispondere a bisogni individuali, precisi, di un bambino vulnerabile e della sua famiglia.
“Malgrado le enormi difficoltà negli spostamenti, organizziamo visite domiciliari con l’obiettivo di raggiungere 10 nuclei familiari alla settimana, per un totale di una quarantina al mese, per far fronte ai loro principali bisogni. Tra questi ci sono senza dubbio beni di prima necessità, ma anche la possibilità di confrontarsi con una equipe specializzata per affrontare le conseguenze della sindrome da stress post traumatico. Non è semplice far rinascere nelle persone, anche nei bambini, la voglia di vivere e godere della vita quotidiana”.
Nel frattempo per i ragazzi di Volodarka anche la scuola è garantita, seppure a distanza. “Alcune ragazze ci hanno appena chiesto la ricarica della SIM per poter seguire le lezioni – dicono dall’équipe – altre sono rimaste senza shampoo. Incredibile come in pochi giorni tutto sia cambiato così radicalmente”.
Psicologhe e educatrici cercano di tenere aperto il dialogo con bambini e ragazzi: con la scusa delle lezioni o di conoscere quale caramella preferirebbero ricevere, gli esperti verificano lo stato di salute mentale e psicologica dei ragazzi e la loro capacità di resilienza.
“Molte mamme dei ragazzini rimasti in Ucraina erano già senza lavoro e in grave difficoltà prima della guerra – ribadisce Masha. Questa settimana abbiamo constatato che due delle dieci mamme incontrate hanno perso il lavoro, a causa della guerra. Una delle ragazze più grandi che erano a Volodarka, invece, è tornata a casa dalla madre ma vivono con la pensione della nonna”.

Di fronte a tutto questo si capisce come un’Adozione a Distanza possa essere di vitale importanza per chi è voluto rimanere vicino alle proprie case o ai propri affetti, alle persone anziane o a chi è impegnato nella difesa del territorio.
Il progetto #bambinixlapace – come altri interventi sviluppati da Ai.Bi. anni fa in zone di guerra – è un primo passo per ricostruire una comunità, “arma vitale” per sostenere la voglia di vivere e di ricominciare.
L’esperienza diretta di Masha e, più in generale, la capacità di leadership delle donne che, lontano dai riflettori, sono determinanti negli scenari di guerra più drammatici sono al centro del webinar gratuito organizzato da Faris – Family Relationship International School per mercoledì 18 maggio, alle ore 21. La Leadership femminile nella guerra, la lezione delle donne ucraine.
Maggiori informazioni QUI o scrivendo a faris@fondazioneaibi.it

Adotta a Distanza i bambini dell’Ucraina: ora il loro futuro dipende anche da te 

Il modo migliore per aiutare, accompagnare e soprattutto non dimenticare i bambini dell’Ucraina e le loro famiglie è attivare un’Adozione a Distanza, da 25 euro al mese. Anche quando “i cannoni taceranno”, Ai.Bi., grazie al tuo sostegno, sarà ancora là.
Ricordati che le Adozioni a Distanza di Ai.Bi. godono delle seguenti agevolazioni fiscali