Adozione.Forum Ai.Bi. “Ma è veramente così importante la ricerca delle origini?”

“Tutto è stato giustificato dalla ricerca delle origini ed è finita li, nessuno ha valutato le conseguenze di quanto avvenuto.” Questo lo sfogo di un genitore adottivo  al centro di un ripreso dibattito tra le famiglie del Forum di Amici dei Bambini sul tema della ricerca delle origini da parte di un figlio adottivo.

Il mondo delle adozioni, nazionali ed internazionali, è soggetto a continue evoluzioni sociali, culturali, politiche e giuridiche. In particolare le adozioni internazionali impongono un crescente e costante supporto e accompagnamento lungo tutto il percorso adottivo e oltre. Oggi sono diversi i bambini che arrivano in adozione sempre più grandicelli.

Proprio nella fase di post adozione, un tema che sta assumendo una particolare rilevanza è la necessità, per alcuni minori adottati, di andare a scavare nelle proprie origini biologiche alla ricerca di informazioni relative alla propria famiglia di origine a completamento della propria identità personale.

Un tema molto dibattuto anche tra gli utenti del Forum di Amici dei Bambini, come si evince da un recente post di un papà adottivo.

“… nostra figlia era stata allontanata dalla famiglia biologica a 8 anni per gravissimi motivi, con noi da 9 anni, considerato un caso difficile per il vissuto, con l’adolescenza sono aumentati i problemi quindi in accordo con giudice e servizi c’è stato l’inserimento in casa famiglia, dove era seguita anche da uno psicoterapeuta per rielaborare i traumi subiti.” – scrive una famiglia del Forum di Amici dei Bambini  in risposta a un altro utente –  “Qui utilizzando i social ritrova la famiglia quindi la accompagnano dalla madre l’incontro non avviene in luogo protetto ma la lasciano a pranzo; gli educatori l’aspettano nel bar sotto casa il tutto senza avvisare il giudice ed a nostra insaputa anche se era un’adozione legittimante. Dopo che la casa famiglia la dimette, sia i servizi che lo psicoterapeuta ci mollano. Quello che domando e a cui nessuno mi ha dato risposta è:  quanto siamo considerati noi genitori adottivi, in particolare chi si fa carico di casi difficili; tutto è stato giustificato dalla ricerca delle origini ed è finita li, nessuno ha valutato le conseguenze di quanto avvenuto.”

“ Noi “ –tiene a precisare il papà –“non eravamo contrari ad un riavvicinamento però doveva essere ben progettato e condiviso tra tutti i soggetti coinvolti.”

Il tema della ricerca delle origini, modificando certezze finora inossidabili, è diventato una variabile sempre più ‘ingombrante’ che merita di essere approfondito, per comprendere che cosa potrebbe diventare in futuro (o è già diventata) l’adozione.

Di recente AIBINews aveva già affrontato il tema facendo presente che “se appaiono auspicabili soluzioni di adozione aperta “dichiarata”, in cui le relazioni con la famiglia biologica stretta o allargata vengono stabilite fin dall’inizio in base al superiore interesse del minore, non altrettanto lo sarebbero circostanze indotte da una certa “giurisprudenza creativa”, che autorizza a stravolgere la vita di minori adottivi ignari dell’esistenza di un fratello o di una sorella.” Nello stesso articolo – L’adozione aperta sarà il futuro dell’accoglienza adottiva? La ricerca delle origini impone una riflessione – si faceva peraltro notare che se il modello di ‘adozione aperta’ da tempo diffuso negli USA può essere, sempre nel superiore interesse del minore, una variabile accettabile e, anzi, auspicabile come soluzione alternativa all’affidamento familiare sine die, esso – come d’altronde confermano le cronache e le esperienze raccontate sul Forum Ai.Bi. – ‘funziona’ a dovere soltanto se questa adozione in cui il minore mantiene rapporti con la famiglia biologica, stretta o allargata, è scelta fin dall’inizio da tutti gli attori – genitori adottivi, biologici, fratelli e sorelle – che ne sono dunque ben coscienti da subito.

Eventuali altre opzioni, a molti anni di distanza dall’adozione e senza la condivisione originaria del destino tra fratelli, sorelle e genitori, rischiano invece seriamente di mettere in questione la garanzia di una stabilità affettiva e di una crescita serena dei minori adottati.

Il tema della ricerca delle origini impone dunque di valutare con prudenza se siffatte ‘aperture’ possano stravolgere il concetto stesso di adozione legittima e genitorialità piena.