adozione. Un tavolo di coordinamento in Friuli per attuare protocollo con iniziative di sostegno per chi adotta

Adozione. In Friuli nasce tavolo di coordinamento per incentivare la cultura dell’accoglienza. Ai.Bi. tra le realtà partecipanti

Sarà il garante dell’attuazione di un protocollo che la Regione Friuli Venezia Giulia sottoscriverà con le Aziende per l’assistenza sanitaria, il Tribunale per i minorenni, l’Ufficio scolastico regionale e tutti gli enti autorizzati per l’adozione internazionale

L’iniziativa ha l’obiettivo di rafforzare il sistema integrato di servizi a sostegno delle coppie nel loro percorso adottivo

adozione. Un tavolo di coordinamento in Friuli per attuare protocollo con iniziative di sostegno per chi adottaE’ stata e sarà protagonista anche Ai.Bi., insieme alle realtà istituzionali e ad altri enti autorizzati, degli effetti del protocollo per l’adozione che la Regione Friuli Venezia Giulia sottoscriverà a breve con le Aziende per l’assistenza sanitaria, il Tribunale per i minorenni, l’Ufficio scolastico del Friuli Venezia Giulia e, appunto, tutti gli enti autorizzati per le adozioni internazionali presenti sul territorio.

Un documento che ha l’obiettivo di implementare la cultura di accoglienza e solidarietà in materia di adozione e di prevedere un sistema integrato di servizi a sostegno delle coppie nel loro percorso adottivo. Il protocollo, il cui schema è stato approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale, si pone in continuità con il precedente documento sottoscritto sempre sulla stessa materia, ma che riguardava esclusivamente l’adozione internazionale. Il testo, predisposto a cura di un tavolo di lavoro coordinato dalla direzione regionale Salute a cui hanno partecipato il presidente del Tribunale per i minorenni, un referente dell’Ufficio scolastico Fvg, rappresentanti dei Consultori familiari delle Aziende per l’assistenza sanitaria e referenti degli enti autorizzati presenti in regione con sede operativa attiva, tra cui appunto Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, è stato condiviso da tutti i partecipanti.

Per garantirne la cooperazione tra soggetti firmatari, la Regione attiverà dopo la sigla del protocollo un tavolo di coordinamento che si incontrerà periodicamente.

Nelle linee guida si affrontano tutte le fasi del procedimento adottivo suddiviso in cinque parti: la prima riguarda il momento di informazione e formazione e la seconda si compone dell’avvio iter con la presentazione della domanda di adozione al Tribunale per i minorenni. La terza fase prevede il conferimento dell’incarico all’ente autorizzato e il tempo dell’attesa in vista dell’abbinamento per l’adozione internazionale. Nel tempo di attesa, sia per l’adozione nazionale che per l’internazionale, la coppia necessita di un adeguato accompagnamento e sostegno. Relativamente all’adozione internazionale la coppia ha piena autonomia di scelta circa l’ente cui conferire mandato e il tempo di attesa cambia in base alla situazione sociale e politica del Paese scelto, al numero di coppie già in lista di attesa, alle disposizioni contenute nel decreto di idoneità del Tribunale per i minorenni e alla disponibilità espressa dalla coppia al momento della proposta di abbinamento. Per quanto attiene invece all’adozione nazionale, il tempo d’attesa dipende dal numero di bambini adottabili in relazione al numero di domande presentate.

La quarta fase riguarda il momento dell’incontro della coppia con il minore e segna il passaggio dalla fase preadottiva a quella dell’origine di una nuova famiglia e rappresenta quindi un momento altrettanto significativo del percorso. Infine, la quinta e ultima fase riguarda il post adozione, che ha inizio a conclusione dell’anno preadottivo per l’adozione nazionale e per l’internazionale dal momento del rilascio dell’autorizzazione all’ingresso del minore in territorio italiano. L’esperienza di condivisione quotidiana che inizia con l’incontro del minore con la famiglia adottiva (per l’adozione internazionale avviene già all’estero) continua a necessitare, soprattutto nei primi anni, di un accompagnamento da parte dei soggetti pubblici e privati firmatari del protocollo.

Fonte: Il Gazzettino