Adozione internazionale Brasile: ” Abbiamo visto il decreto di idoneità scivolarci tra le dita, ma….poi è avvenuto il miracolo!”

Ruhan: vivace, ribelle, che mette alla prova Giorgio e Roberta. Ruhan, la sua adozione, la famiglia allargata: una storia che si moltiplica per quattro e abbraccia tre fratellini brasiliani in attesa di “mai e pai”, mamma e papà. L’officina dei miracoli arriva dal Brasile all’Italia piena di sfide, tutte vinte…

Un’altra straordinaria testimonianza di un amore che arriva dal Brasile, precisamente da Giorgio e Roberta che, insieme, sono andati ad abbracciare il loro piccolo Ruhan. Una storia che sembrava non volesse cominciare perché la coppia ha visto il decreto di idoneità scivolargli tra le dita.
Dopo il ricorso, e le scuse del CTU, il sogno prende forma nel nome di Ruhan che, si sentono raccontare, è un bambino vivace, parte di una fratria che “non esiste più”, perché i suoi fratelli sono già stati adottati da una coppia italiana che vive nel Lazio e che non ha preso con sé anche lui.

Un bambino “difficile”, dal vissuto intenso e particolare, che all’età di nove anni ha già accumulato sofferenza e risente di un pesante abbandono.
E’ dura, si dicono, ma “è già mio figlio”, dice Roberta, “io lo sento mio figlio”.

Il viaggio in Brasile, i giorni di conoscenza, le ribellioni alternate ai vari “mai e pai”, mamma e papà. Uno scricciolo in movimento, dell’età di nove anni ma che sembrava averne 5, massimo 6; un bambino che correva dappertutto, che ha messo davvero alla prova i suoi genitori.
Alla fine, nulla ha potuto contro l’amore. Il ritorno in Italia dopo un periodo di permanenza sul Paese, insieme: una famiglia.

L’officina dei miracoli che si ripresenta e regala a quattro genitori una famiglia allargata: perché il piccolo Ruhan e i suoi fratelli, ora, hanno due famiglie che si tengono in contatto e si fondono in un’unica cosa meravigliosa, l’adozione.

Fonte: GazzettinodelGolfo.it