Adozione internazionale. Decreti vincolati: una piaga che si scontra con la fame di famiglia dei minori abbandonati

Griffini (Ai.Bi.): “Pratica vergognosa che va abbandonata. Vincoli sull’età non rispecchiano assolutamente le esigenze dei bambini”

In base ai decreti vincolati all’età del minore da adottare rilasciati continuamente dai Tribunali per i minorenni italiani, almeno il 50% delle coppie si troverebbe in possesso di un’idoneità all’adozione internazionale che sarebbe, fondamentalmente, inutile. Un’esagerazione? Non troppo in realtà, se si considerano gli ultimi dati in materia.

Secondo i più recenti dati rilasciati dalla CAI – Commissione Adozioni Internazionali, nel 2018, a fronte delle 1.130 coppie adottive e dei 1.394 i minori stranieri per i quali è stata rilasciata l’autorizzazione all’ingresso in Italia, al momento dello stesso, l’età media dei minori varia dai cinque ai nove anni. Un grande cambiamento rispetto, per esempio, al 2000, anno in cui CAI ha iniziato la sua attività, quando l’età media dei minori variava da uno a quattro anni. Il medesimo trend è peraltro riscontrabile anche all’estero.

Per capire quanto dannosi siano questi decreti considerati i dati sopra esposti, e quanto ancora sia purtroppo diffusa questa pratica basterà prenderne ad esempio alcuni. “I coniugi sopra nominati sono idonei all’adozione di un minore di nazionalità straniera, di età compresa tra i tre e i cinque anni, rispetto al quale intercorra una differenza di età compresa nei limiti di legge, dice infatti un decreto rilasciato dal Tribunale di Trieste nel novembre 2018. “Il collegio osserva la disponibilità della coppia all’accoglienza fino a due minori di età compresa tra 0 e 6 anni, senza distinzioni di colore della pelle, etnia e religione”, è scritto invece nelle motivazioni a supporto di un decreto del Tribunale per i Minorenni di Catania del gennaio 2015. “Uno o due minori purché fratelli di nazionalità straniera di età non superiore agli anni sei fermi restando comunque i limiti di età imposti dall’art. 6 L. 184/1983”, sentenzia invece un decreto del Tribunale per i Minorenni di Venezia del settembre 2017, dinanzi ad aspiranti genitori di 55 e 50 anni.Un minore di nazionalità straniera e comunque di età non superiore agli anni quattro, al momento dell’abbinamento, fermi restando comunque i limiti di età imposti dall’art. 6 L. 184/1983”, dice ancora un decreto del Tribunale veneziano, del dicembre 2017. Questa volta gli aspiranti genitori sono entrambi di 38 anni. Di “uno o due minori, di nazionalità straniera, nato/i in data successiva al febbraio 2010”, parla invece un decreto del Tribunale di Roma di febbraio 2017.

“Appare evidente – spiega il presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, ente autorizzato all’adozione internazionale, Marco Griffini come questi vincoli sull’età non rispecchino assolutamente le esigenze che provengono dalla ‘domanda’ di famiglia da parte dei minori in stato di adottabilità, che devono sempre essere prevalenti. Ecco perché sarebbe utile che questa pratica vergognosa, una vera e propria piaga, fosse abbandonata. Anche la Cassazione, del resto  ha spiegato con sufficiente evidenza come le coppie debbano essere guidate e accompagnate verso la consapevolezza del carattere solidaristico, e non egoistico, della scelta dell’adozione, prevenendo così queste sgradevoli opzioni di carattere discriminatorio”.