Adozione Internazionale. “Vivo all’estero con marito peruviano. Posso adottare in Italia?”

Dopo 15 anni trascorsi in Inghilterra, Laura ha scritto ad Ai.Bi per avere maggiori informazioni sulle modalità per adottare un bambino tramite un ente italiano

Vivere all’estero può complicare le procedure per chi desidera adottare un bambino tramite il sistema italiano. Questo è il caso di Laura, residente in Inghilterra da oltre 15 anni, che scrive ad Ai.Bi. per capire se è possibile adottare un bambino dal Perù tramite un’associazione italiana.

Il dubbio di Laura

Buongiorno,
sono oramai più di 15 anni che vivo in Inghilterra. Mio marito è peruviano (con passaporto anche italiano) quindi speravo di poter adottare dal Perù però tramite l’Italia.
Ho degli amici italiani che non hanno avuto una buona esperienza con l’adozione internazionale qui a Londra. Io preferirei adottare tramite un’associazione italiana. Vivendo in questo Paese, è possibile farlo? Grazie.
Saluti,
Laura

Che cosa dice la legge italiana

Gentile Laura,
non conosciamo la procedura adottiva britannica e non entriamo nel merito della sua valutazione. Tuttavia, la legislazione italiana prevede la possibilità che cittadini italiani residenti all’estero possano adottare secondo la legge italiana e quindi avviare la procedura adottiva presso gli organismi italiani (art. 29-bis L. 184/83). Ciò comporta che i presupposti per adottare siano quelli previsti dalla legge nazionale italiana (Art. 6 L. 184/83).

L’iter di adozione per la coppia all’estero

Ovviamente, la distanza rende molto difficoltoso lo svolgimento dell’adozione a partire dagli atti preliminari, in particolare dalla dichiarazione di disponibilità all’adozione che deve essere rivolta al tribunale per i minorenni italiano del distretto in cui si trova il luogo dell’ultima residenza comune, o in mancanza, dal Tribunale per i Minorenni di Roma.
Quindi, l’avvio dell’iter per una coppia all’estero è identico a quello per una coppia che si trova in Italia: deve valutare l’esistenza dei requisiti richiesti (matrimonio, età, ecc.) e deve presentare domanda presso il Tribunale competente. Il Tribunale incaricherà i servizi di effettuare le indagini psicosociali necessarie e, nel caso di permanenza all’estero, verranno incaricati i servizi sociali londinesi (attraverso rapporti ministeriali e ambasciate).
Gli atti saranno scritti in lingua straniera e dovranno essere tradotti e legalizzati, ma queste sono incombenze che spettano agli enti pubblici. Tuttavia, si tratta di situazioni che non si verificano in una procedura svolta in Italia. Questa è la fase giudiziaria che si completa con l’emissione del decreto di idoneità o non idoneità all’adozione internazionale.
Nel caso di emissione di decreto di idoneità, prende avvio la fase relativa all’incarico ad un Ente Autorizzato italiano per la procedura all’estero. Ma questa è una procedura successiva in cui occorre verificare in primis, quali enti possono avviare adozioni in Perù.
In sintesi, Laura, nonostante le complessità aggiuntive, è possibile per voi adottare tramite un’associazione italiana anche vivendo in Inghilterra. Occorre seguire le stesse procedure iniziali di chi risiede in Italia, facendo attenzione alle specificità e agli obblighi derivanti dalla vostra residenza all’estero.

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chi sta considerando un’adozione internazionale o semplicemente desidera avere maggiori informazioni a su questi temi, può contattare l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it. Dona per il Fondo Accoglienza Bambini Abbandonati