Adozione internazionale. Francesco si racconta: “prima ero in Bulgaria dove mi sentivo solo e abbandonato”

Si aggiunge alle altre tantissime meravigliose storie di adozione, la testimonianza di Francesco che, in Italia da ormai quattro anni, può finalmente ricominciare a sognare…

L’ unico desiderio era la mia famiglia!”: lo ha detto Francesco, arrivato in Italia 4 anni fa con l’officina dei miracoli dell’adozione internazionale.
Primogenitori della fratria adottata da una famiglia salentina, Francesco ha avuto l’occasione di raccontare la sua storia e la sua vita durante un incontro con il Gruppo Famiglie Locali di Ai.Bi. Puglia, alla presenza del Cardinale Don Salvatore Degiorgi.

Sono in Italia da 4 anni, perché prima ero in Bulgaria dove mi sentivo solo e abbandonato e non sapevo nulla di ciò che sarebbe stata la mia vita; l’ unico desiderio era la mia famiglia. Questo è stato il mio obiettivo e grazie a Dio l’ho trovata.”

Aggiunge, inoltre: “Mi trovo molto bene, perché i miei genitori sono disponibili, mi insegnano molte cose e mi vogliono bene. Nella famiglia è molto importante l’amore, l’unione, avere un dialogo con i genitori e confidare con loro.

Questo mi ha permesso  prendere il timone e superare ogni difficoltà.”

Descrive così la sua vita in Italia, finalmente in famiglia, raccontando i primi ostacoli da superare: “Ho dovuto studiare molto e applicarmi per superare l’ostacolo della lingua Italiana, so che ancora devo lavorare e migliorarmi, però oggi che mi trovo nel primo liceo linguistico, ripensando al sacrificio che ho dovuto superare, sono convinto che supererò ogni difficoltà che incontrerò in questi anni cercando di raggiungere il mio obbiettivo. Ho scelto questo indirizzo scolastico, perché mi piacciono le lingue e vorrei diventare un interprete oppure entrare in un’Ambasciata.  Dovrò studiare molto e fare grandi sacrifici, impegnandomi costantemente.

Un bambino, un ragazzino, a cui il suo diritto di essere figlio viene finalmente garantito e che racconta la meraviglia di poter avere di nuovo la possibilità di un futuro, di una vita indipendente, circondato da affetti: “So che tutto questo lo potrò fare col sostegno dei miei genitori e i miei insegnanti. Tutto questo mi fa pensare che l’uomo ha bisogno di una rotta da percorrere con un percorso programmato avendo un progetto da realizzare.  In questo modo non perderà mai la rotta perché ha la volontà e la costanza, insieme ai valori per diventare qualcuno.”