Adozione Internazionale. “Chi l’avrebbe mai detto che mi sarei ritrovata a giocare, come una ragazzina, con mio figlio di 10 anni?”

“Quando ricordo l’esitazione a dire di sì all’adozione di un minore così grande, direi alla me di 10 anni fa: ma che cosa ti spaventa?” Leggi la testimonianza di Lucia, madre adottiva dello splendido Joao

Ripenso a quando, dopo i 45 anni, con mio marito ci siamo avvicinati all’adozione. Durante lo studio di coppia le operatrici del Servizio di competenza ci ricordarono che per legge avremmo avuto la possibilità di essere abbinati anche un bambino quasi neonato, in adozione nazionale.
Ma aggiunsero: “Sono pochi i casi di abbandono di neonato in reparto d’ospedale (percentualmente ridicolo il numero, rispetto alla maggioranza di adozioni). È ovvio che la maggior parte delle coppie ambiscono a questo caso fortuito (e molte di queste sono decisamente più giovani di voi). Naturalmente il rischio giuridico non è da escludere ed è anche vero che può accadere che il bambino appena nato possa presentare problemi di salute… ma perché non sperare?”

Quante illusioni

Mio marito e io sapevamo che il fattore età era importante, ma non essenziale per noi.
E anche se in Italia siamo considerati ancora giovani, per sperare a un neonato in adozione, davvero volevano farci credere che saremmo stati la mosca bianca? Che la Sorte baciasse noi?
L’adozione non è una roulette russa, non può essere una vana speranza in qualche caso fortuito.
Ci siamo guardati in faccia, parlati col cuore in mano e vista la nostra età anagrafica, abbiamo convenuto che non era il caso di attendere che il Destino si accorgesse di noi, abbiamo voluto essere protagonisti e fare la nostra parte.

Il momento di maturazione di coppia, grazie ad Ai.Bi.

Ricevuto il decreto dal Tribunale per i Minorenni ci siamo affidati all’Ente che ci ha dato maggior fiducia.
Fin dai primi momenti, è stato chiaramente fatto presente che la maggioranza dei minori che sono in attesa di genitori adottivi hanno età più alte, dell’ipotetico neonato prospettato dai Servizi.
Abbiamo iniziato a ragionare con la psicologa e l’operatore della sede di concretezza, di situazioni vere e frequenti di adozione, abbiamo partecipato a dei corsi illuminanti sulla realtà adottiva e uno in particolar modo ci ha fatto maturare nella nostra disponibilità di cuore.

Formati e consapevoli

Abbiamo parlato di età preferibile e di disponibilità ragionate, confermando la nostra intenzione a procedere per minori più grandi dell’età media. Dopo pochi mesi siamo stati abbinati a un bambino brasiliano di 10 anni. Una scheda meravigliosa, molto dettagliata e completa. Ci siamo innamorati di Joao e dal suo carattere mite e giocherellone: un bambino grande, ma con la voglia di essere amato come qualsiasi bimbo del mondo, al di là del dato anagrafico.

Giochi, giochi, giochi

Nostro figlio è un bellissimo bambino dai tratti sudamericani, con una corporatura tipica del Brasile, da far girare tutte le persone che lo incrociano per strada: bello è dire poco, simpatico non rende l’idea, attivo… l’abbiamo scoperto fin dai primi giorni.
Ho ricominciato a giocare a qualsiasi passatempo ormai dimenticato e ogni momento era buono per trascorrere allegramente il ritmo delle nostre giornate: la corda da saltare, campana, acchiapparsi senza un motivo, solo per il giusto di prendersi e abbracciarsi.
Ho rispolverato la mia abilità nei giochi da tavola: dama, carte, battaglia navale, tris, puzzle…
L’abbiamo iscritto a diversi sport di squadra, perché conoscesse nuovi amici e frequentasse coetanei, mentre lui nel frattempo si divertiva a calciare il pallone in cortile coi vicini e dimostrando la sua bravura.
Piscina, bicicletta, pattini a rotelle: a cinquant’anni ho riscoperto la bambina che era sopita dietro il tempo.

… e oggi mi parla delle sue cotte e della fidanzatina!

Mi sono divertita tantissimo a corrergli dietro: lui ha apprezzato che noi genitori “attempati” avessimo voglia e tempo da condividere con lui e di metterci in gioco attivamente durante la sua infanzia.
Oggi, sono passati circa dieci anni e la complicità tra noi si è traslata, dalle attività all’aria aperta, a consigli amorosi, riflessioni sul futuro e temi più maturi e profondi: ciò che vuole essere e per cui sta studiando.
Riconosco che gli argomenti sono diversi, ma altrettanto importanti. È un ragazzo felice, un adulto burlone, ma maturo e sereno.
Mi racconta della sua attuale fidanzatina e, sì, sono gelosa: volevo essere ancora io, per un bel po’, la sua unica donna. Ma il tempo deve fare il suo corso ed è giusto che trovi l’amore.
Sono sempre al suo fianco e mi parla francamente dei suoi sentimenti, delle emozioni forti che prova e cerca in me la confidente.
E io ci sarò, in ogni momento che lo vorrà.
(Lucia)

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chi sta considerando un’adozione internazionale o semplicemente desidera avere maggiori informazioni a su questi temi, può contattare l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it. Dona per il Fondo Accoglienza Bambini Abbandonati