Adozione Internazionale. L’abbinamento è sempre un miracolo. Anche via web

L’emozionante racconto di cosa significhi essere un operatore di Ai.Bi. nel momento in cui i genitori incontrano i loro figli adottivi

L’abbinamento di una coppia a un bambino in Adozione Internazionale è sempre un miracolo. Anche quando, in tempi di Coronavirus, avviene a distanza, attraverso una telecamera. Il bellissimo racconto di un operatore di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, che, dopo quasi quattro anni di attesa insieme, è riuscito ad abbinare una coppia con le loro future figlie ci illumina su quali siano le sensazioni che esplodono anche in un momento difficile come quello attuale, segnato dalle difficoltà della pandemia.

“Un momento speciale – racconta – loro sono sempre stati fiduciosi, nonostante abbiano dovuto cambiare Paese più volte. Poi è arrivata la meta: una nazione del Sud America. La coppia è pronta, sono emozionati, al di la del monitor si tengono la mano, aspettano da tanto, un’attesa lunga anche perchè non sono soli, hanno già due figlie, anche loro in attesa. L’abbinamento è sempre un piccolo miracolo, anche via web, e loro sono già un po’ genitori mentre ascoltano le caratteristiche e la storia delle loro bimbe. Sorridono quando scoprono i cibi preferiti, si emozionano quando ascoltano la vivacità e la prontezza delle loro figlie future, si arrabbiano quando sentono quello che hanno vissuto, vorrebbero già abbracciarle e proteggerle, forse vorrebbero essere arrivati prima, si preoccupano anche degli altri fratelli, della famiglia frammentata. Ma poi ritornano ad innamorarsi delle loro figlie che mangiano uova a colazione e sono diffidenti verso gli sconosciuti, com’è giusto che sia”.

Adozione Internazionale. L’abbinamento e l’incontro tra sorelle

Ma, a quel punto, “c’è un altro momento che ci aspetta, dopo che loro decidono che sì, ‘non vedo perchè dovremmo discutere questo abbinamento’ chiamano le figlie biologiche: due ragazze ormai adolescenti. Anche loro hanno atteso tanto, sono emozionate e piangono, ma sono anche spaventate. Perché queste nuove arrivate toglierannoro spazi importanti, e solo in quel momento forse, si rendono conto che non sono più uniche. Il rapporto di sorelle andrà costruito e non sarà semplice, loro sono in piena adolescenza, lotteranno per mantenere i loro spazi e i loro privilegi, lotteranno anche loro per imparare ad amare le nuove arrivate, perchè si conquista l’amore per i fratelli con il tempo e la dedizione”.

“Questo – prosegue l’operatore – è uno di quei momenti che rimane indicibile di questo lavoro, non puoi raccontarlo, puoi solo metterlo in un angolo della tua vita, e ogni volta che vedrai questa famiglia, saranno i loro occhi sorridenti a dirti la bellezza di quel momento. Siamo felici, innamorati di questo lavoro, che ci dona la bellezza di vite che si rinnovano e che si arricchiscono, di bambini che finalmente vivranno una vita degna di essere chiamata tale, in famiglia, con una mamma e un papà e due sorelline, da amare e, soprattutto, da cui essere amate”.