Adozione internazionale. Le “neglect list”: minori dichiarati adottabili troppi tardi

Anno dopo anno il numero dei minori delle “neglect list” sta aumentando esponenzialmente. A colpire più di ogni altra cosa è il grande numero dei bambini abbandonati di fatto dai propri genitori nei primi anni di vita, con diversi anni di istituzionalizzazione alle spalle.

In tutti i Paesi di origine dei minori, esistono banche dati con l’elenco dei minori dichiarati in stato di adottabilità e dunque disponibili per l’adozione sia da parte di famiglie locali che straniere.

La consultazione da parte delle autorità locali di tali banche dati è il primo passo per individuare uno o più minori da abbinare ad una coppia di aspiranti genitori adottivi.

Cosa sono le “neglect list”?

In molti Paesi, tuttavia, vengono anche predisposte liste di minori che per caratteristiche hanno meno possibilità di altri di venire adottati. Le così chiamate “neglect list”. Tali elenchi – che includono minori con situazioni sanitarie complesse, minori facenti parte di fratrie estese ma soprattutto bambini grandi, con età di 9 o più anni – vengono condivisi anche con gli operatori degli enti autorizzati operativi nei diversi Paesi, in modo che possano verificare direttamente se è possibile individuare una famiglia con risorse superiori alla media, disponibile per l’adozione di un minore incluso in queste liste.

Il formato delle “neglect list” varia da Paese a Paese: spesso sono costituite da elenchi predisposti su file excel, in alcuni casi le liste sono consultabili su portali online, in altri sono gli stessi funzionari delle autorità centrali ad appuntarsi il nome dei minori di più difficile adozione e a comunicarli ai referenti degli enti.

Neglect list: il numero dei minori è sempre più alto!

Indipendentemente dal formato, anno dopo anno il numero dei minori facente parte delle “neglect list” a livello globale sta aumentando esponenzialmente. A colpire più di ogni altra cosa è il numero crescente dei bambini di 12, 13 o 14 anni che si trovano in queste liste. Minori abbandonati di fatto dai propri genitori nei primi anni di vita, con diversi anni di istituzionalizzazione alle spalle ma spesso “vittime” di molteplici tentativi di reinserimento nella propria famiglia di origine. Tentativi che, evidentemente, nella maggior parte dei casi non sono andati a buon fine. Minori ora condannati a vivere senza una vera famiglia per il resto dei propri giorni.

A titolo di esempio sono migliaia i minori che compongono le “neglect list” in Cina o in Colombia, centinaia in Perù o Moldova.

Il paradosso è che a fronte di un numero sempre maggiore di minori in attesa di essere adottati il numero delle adozioni portate a termine cala inesorabilmente a livello mondiale.  

 Adozione: i NOSTRI figli “in attesa”

Ai.Bi. è da tempo che si sta adoperando per fare fronte a questa situazione drammatica. Sul proprio sito pubblica, ormai da anni, nella rubrica “Figli in attesa”, gli appelli rivolti ad aspiranti genitori adottivi disponibili all’adozione di minori grandi, fratrie o con problemi sanitari di non facile risoluzione prevedendo un iter ad hoc volto ad agevolare il più possibile le famiglie interessate. Per accedere alla rubrica QUI

Visti i numeri delle “neglect list”, serve tuttavia pensare ad altre soluzioni, altre strade. Programmi quali le “Vacanze pre-adottive”, che danno la possibilità agli aspiranti genitori adottivi di sperimentare cosa significhi essere padre o madre di un minore di difficile adozione, prima di intraprendere la procedura di adozione vera e propria, sono sicuramente soluzioni che non meritano di essere messe da parte.

Michele Torri – responsabile attività istituzionali Ai.Bi.