Adozione Internazionale. “Ed eccola, finalmente… la foto del nostro secondo figlio”

Non importa se in Africa o in Siberia. Lo sguardo dei bambini abbandonati lo riconosci ovunque. Chiede solo di essere amato.

Anche d’estate e con l’emergenza sanitaria in atto, che non sembra voler allentare la sua morsa a livello globale, un pensiero lieto ci rasserena e ci riempie il cuore, quella di un nuovo meraviglioso abbinamento, che vi vogliamo raccontare.

Marta e Filippo sono una coppia non nuova all’Adozione Internazionale. Marco, loro figlio è stato adottato, attraverso un altro Ente, in Burkina Faso, alcuni anni fa.

I bimbi sanno sempre tutto!

Appena ricevuta la chiamata di Ai.Bi, la coppia pensava di aver organizzato tutto al meglio, per “gabbare” Marco, 13 anni e fargli una sorpresa.

Il bambino era stato mandato al centro estivo, ma quegli orari di lavoro differenti dei genitori a Marco non quadravano proprio e quando mamma e papà sono saliti in macchina assieme, dicendogli che dovevano andare a Mestre ( e Marco sapeva “cosa c’è a Mestre) aveva già capito tutto e prima di salutarli ha augurato con aria speranzosa: speriamo che sia maschio”. Lasciando Marta e Filippo sbigottiti.

All’arrivo nei nostri uffici, l’emozione della coppia era composta ma palpabile.

La foto dell’abbinamento

Ed eccola, finalmente… la foto del loro secondo figlio. Un bambino bellissimo, biondo con due occhi chiari di una tristezza infinita, espressione del male dentro, dell’abbandono che ha strappato qualcosa nel profondo, quel dolore di essere stato rifiutato dalla mamma, che rimane impressa lì nell’espressione degli occhi.

Occhi che chiedono un abbraccio e una vita di attenzioni ricolma di affetto da parte dei genitori e del fratellone, ovviamente.

Fratello con cui il nuovo arrivato potrà stringere veramente un legame profondo, perché potrà capire quell’esperienza comune di abbandono e di rinascita grazie all’adozione.

Quell’espressione negli occhi

Riconosco quell’espressione – esordisce la mamma – è quella che mi ha intenerita quando mi hanno mostrato la foto di mio figlio in Africa. Ora la ritrovo qui, verso la Siberia! Voglio abbracciarlo forte e dirgli che, ora, sono qui!”

Filippo allora tira fuori dalla tasca il cellulare e dopo averci mostrato un po’ di fotografie attuali, dove vediamo Marco allegro e felice, ci mostra anche la prima foto, quella dell’ abbinamento, che tiene sempre lì, per non dimenticare di avere il compito, come genitore, di rendere amato il figlio.

L’espressione di Marco era la stessa del suo nuovo fratellino siberiano.

Non mente!

La stessa espressione triste negli occhi e la medesima speranza di un futuro migliore, da cogliere in una foto che arriverà nelle mani di mamma e papà.

Questi due bambini, nelle immagini dell’abbinamento posseggono entrambi quella espressione, che li rende fratelli in una condizione che, per fortuna, l’adozione può stravolgere totalmente.