Roma. Agli Stati Generali della Natalità fa capolino anche l’Adozione Internazionale

Nella prima giornata degli Stati Generali della Natalità in corso a Roma, finalmente è entrata tra i temi di discussione anche l’Adozione Internazionale che, se sostenuta e rilanciata, può dare il suo contributo al raggiungimento del traguardo delle 500 mila nascite all’anno entro il 2033

Si è svolta, giovedì 11 maggio, la prima giornata della terza edizione degli Stati Generali della Natalità, l’iniziativa promossa dal Forum delle Associazioni Familiari per discutere e analizzare la drammatica situazione della denatalità in Italia, arrivata nel 2022 a far segnare il nuovo record negativo con solo 392.598 nascite a fronte di più di 719.000 decessi.
In questo importante consesso, anche quest’anno l’Adozione Internazionale non era stata “invitata”, come se aiutare le migliaia di coppie disponibili all’adozione ma frenate da costi, burocrazie e problemi vari non potesse essere un aiuto, seppure piccolo, all’aumento della natalità.

L’Adozione Internazionale fa capolino agli Stati Generali della Natalità

E, invece, sul palco dell’Auditorium di via Conciliazione, tra le varie personalità che si sono succedute, ha fatto capolino anche la “cenerentola” dell’Adozione Internazionale.
In prima istanza è stato il prof. Alberto Villani, Direttore del Dipartimento Emergenza, Accettazione e Pediatria Generale dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma, a mettere in evidenza come “nella popolazione feconda maschile di oggi, c’è una fertilità che è il 30% di quella che era 30 anni fa”. Non un dato nuovo, visto come già nel 2022 un’analisi pubblicata su Human Reproduction Update in 53 Paesi avesse fatto emergere come la concentrazione di spermatozoi per milligrammo di sperma fosse diminuita di oltre il 50% negli ultimi 50 anni, con un calo particolare proprio negli ultimi 20 anni, ma sicuramente un dato su cui non si riflette abbastanza e che, se protratto nel tempo, potrebbe portare a compromettere seriamente la fertilità maschile, con tutto ciò che ne consegue.
Ma chi ha citato esplicitamente l’Adozione è stato il vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, che nel suo intervento ha prima di tutto sottolineato come “il tema della natalità non sia un tema singolo” ma faccia parte della politica in generale e debba “essere affrontato come elemento strategico della società”. Su questo, ha sottolineato Tajani “non penso ci siano elementi divisivi” all’interno delle forze politiche. È stato a questo punto che il vicepremier ha richiamato come sia un fatto altrettanto importante “aiutare le adozioni”, versante su cui il Ministero degli Esteri è impegnato, nella convinzione che “anche attraverso le Adozioni” si possa dare “un contributo per far crescere la popolazione italiana”. Tajani ha poi ribadito la sua contrarietà alla pratica dell’utero in affitto, sottolineando come la natalità “Debba essere sempre frutto di un atto d’amore… E anche chi adotta compie un atto d’amore… che è, anzi, altamente meritorio”.

Il contributo dell’Adozione Internazionale alla ripresa delle nascite

Dichiarazioni senza dubbio significative, che finalmente inseriscono l’adozione, seppure ancora in maniera un po’ “laterale”, nel più grande tema della lotta alla denatalità.
“Quando ci si pone un obiettivo importante come quello di raggiungere le 500mila nascite entro il 2033 – dichiara Marco Griffini, Presidente di Ai.Bi. Amici dei Bambini – diventa fondamentale aggregare singoli, ma significativi, risultati. In questo quadro, anche l’Adozione Internazionale, se opportunamente sostenuta e rilanciata, potrebbe giocare un ruolo importante, non solo in termini numerici (ricordo che le coppie sterili, sposate, sono circa 900mila) ma anche qualitativi, perché le ragazze e i ragazzi adottati, diventati adulti e superate eventuali crisi legate al tema del loro abbandono, hanno nel loro cuore come obiettivo la formazione di una propria famiglia, come fosse una sorta di restituzione della straripante quantità di amore ricevuto, capace di far “rinascere” la loro vita.