Adozione? Percorso lungo e complicato. Meglio l’affido!

È proprio vero che la strada dell’affido sia quella più facile e quella dell’ adozione quasi impossibile? Meglio fare un po’ di chiarezza…

Alcuni giorni fa, in sede, è giunta la telefonata di una coppia senza figli ma desiderosa di averne, per conoscere qualche informazione in più in merito all’istituto dell’affido.

“Come mai affido e non adozione?”. Alla domanda incuriosita dell’operatore, i coniugi hanno spiegato con chiarezza e tranquillità che quello adottivo è un percorso troppo lungo e complicato e di avere così deciso di orientarsi verso l’affido, il quale, gli era stato detto, essere una strada “più facile”.

Ma è proprio così?

Abbiamo chiesto a Cristina Riccardi, vicepresidente di Ai.Bi. e mamma affidataria di radicata esperienza di fare chiarezza sull’argomento.

 

Da qualche anno ormai, sia affacciano alle serate informative sull’affido familiare coppie che hanno in precedenza mosso i primi passi nel mondo dell’adozione.

Con loro si rendono necessarie alcune riflessioni essenziali che partono dal loro desiderio di essere genitori per sempre e dal fatto che l’affido invece lo fa essere solo per un po’.

La motivazione dell’accoglienza è fondamentale

La motivazione all’accoglienza, per realizzare una buona accoglienza (affidatarie o adottiva che sia) è fondamentale per la serenità dei bambini e dei ragazzi accolti: idee chiare sul ruolo che si svolge come genitori. Essere genitori “unici e per sempre”, è diverso dall’’essere “genitori affidatari per un po’”, non nell’affetto, nella responsabilità educativa e di cura, ma nelle prospettive che le differenti esigenze dei bambini portano.

Fatta questa riflessione, è necessario affrontare con queste coppie le difficoltà oggettive che si incontrano nel percorso adottivo o in quello affidatario.

Con l’affido è più semplice avere un bambino?

Purtroppo, è opinione comune che, non richiedendo l’affido l’idoneità rilasciata dal TM, sia più semplice “avere un bambino”. È chiaro che ciò nasce dal desiderio di essere genitori e dall’inesperienza delle coppie e, a volte, dalle proposte fatte in modo un po’ leggero da servizi sociali o addirittura dai giudici dei TM.

È assolutamente vero che il bisogno dei bambini di crescere in una famiglia deve essere il faro che aiuta a tenere la rotta per qualsiasi forma di tutela dei bimbi, ma in questa fase di discernimento delle coppie è importante che si chiedano quali risorse esse possono mettere in campo per rispondere alle esigenze del bambino che accoglieranno.

Una volta chiarito ciò, non ci sono più difficoltà che possano bloccare il progetto di accoglienza.

A volte succede anche che famiglie affidatarie siano invitate ad adottare i bimbi che hanno accolto, cosa che crea non pochi dubbi, problemi, sensi di colpa se non se la sentono. Anche in questo caso occorre chiedersi se effettivamente quel bimbo diventerà figlio per sempre. Se quella relazione affidataria riuscirà a diventare adottiva. Nulla è scontato nelle relazioni.

L’importanza della formazione

Come ovviare a queste situazioni di dirottamento delle coppie da una disponibilità all’altra ha la sua risposta nella narrazione che viene fatta dell’accoglienza e nella formazione.

Una narrazione corretta, oggettiva che non nasconda il bello e il difficile (mai impossibile) dell’accoglienza e una formazione attenta, che accompagni fin dai primi passi le coppie che non possono essere gettate in percorsi di idoneità paradossalmente senza conoscere ciò su cui saranno valutate come succede nell’adozione.

Ma occorre anche formazione e aggiornamento nello stesso stile autentico, anche per gli operatori del sistema qualsiasi ruolo ricoprano.

Semplificazione dei percorsi e riduzione dei costi dell’adozione darebbe certamente maggiore possibilità di scelta alle coppie.

Migliorare il sistema di formazione e valutazione per l’adozione e l’affido, significherebbe avere famiglie più consapevoli dell’esperienza che desiderano vivere e sicuramente maggiore benessere per i figli che accoglieranno.

Cristina Riccardi

Vicepresidente Ai.Bi.