Adozioni Cina. Ma non sarete mica matti a pretendere che ci mettiamo a studiare il cinese?

Buongiorno,

siamo in attesa sulla Cina e come tutte le coppie cerchiamo di raccogliere più informazioni possibili sul Paese. Cercando ci siamo imbattuti in alcuni post del forum di Ai.Bi. che suggeriscono di imparare la lingua del Paese in cui si va adottare. E con il cinese come la mettiamo? Come si fa ad imparare il cinese?

Si tratta pur sempre del cinese, non  di spagnolo o francese … aiuto!!!

Maria

Cara Maria,

niente panico e grazie per averci dato l’occasione di ritornare su un tema molto importante come quello della “lingua” parlata  dal proprio figlio o figlia.

Ai.Bi. consiglia vivamente a tutte le coppie in attesa per il sud America di imparare lo spagnolo o il portoghese a seconda del Paese di destinazione. In alcuni Paesi sud americani la conoscenza della lingua è tra i requisiti richiesti alle coppie adottive straniere.

Alle coppie che adotteranno in Africa, suggeriamo, invece, sempre una “bella rispolverata” al francese scolastico fermo da qualche parte nel nostro cervello.

E alle  coppie in attesa in Cina?!? “Ma non sarete mica matti a pretendere che ci mettiamo a studiare una lingua che per raggiungere una conoscenza di base servono almeno 5 anni?!?!?”  –  mi creda non è l’unica ad averlo pensato!

Eppure, cara Maria, c’è qualcuno che lo ha fatto e qualche altra coppia magari proprio in questo istante ha iniziato a spulciare il primo libro o a cercare il corso di cinese più vicino a casa e con orari compatibili con il lavoro.

Del resto i vostri figli sono cinesi e la lingua, dappertutto – ma in Cina oserei dire ancora di più – rappresenta una parte molto importante del Paese e della loro cultura.  Ormai sono tanti i corsi di cinese organizzati in giro per l’Italia. Solo per citarne alcuni, c’è la Fondazione Italia – Cina, l’Istituto Confucio e la Hutong School. Persino i comuni ne organizzano non di rado.  E per chi vive in beata solitudine ci sono pur sempre i CD per autodidatti o i corsi online.

E poi c’è qualcuno che per amore si avvicina a questo misterioso idioma in modo fantasioso. Si chiama Stefano Misesti, un vignettista, illustratore e pittore, che per imparare la lingua di sua moglie ha invento e pubblicato il volume “Il cinese a fumetti”.

Cara Maria, è proprio sicura di non voler spendere qualche ora del suo tempo per avvicinarsi alla cultura del figlio cinese tanto desiderato?

Auguri, Cristina Legnani, Desk Ai.Bi. per la Cina