Adozioni Colombia: “mamma toccami, adesso sono un bimbo vero”

Andres è un bellissimo bambino colombiano di 6 anni, che da tempo desiderava una mamma e un papà e che è sopravvissuto in questi anni, grazie alla storia di Pinocchio, per lui diventata una vera e propria ancora di salvezza in Colombia.

Abbiamo ripercorso le tappe di questa intensa storia di adozione insieme alla neomamma Rita.

Come ha avuto inizio la vostra storia di adozione?
Ci siamo sposati presto, io avevo 22 anni mentre mio marito 25, desideravamo essere una famiglia. Tra di noi spesso dicevamo che avremmo avuto un figlio naturale ed uno adottivo. I figli naturali però non sono arrivati e quindi abbiamo iniziato il cammino verso l’adozione internazionale.
In quel periodo abbiamo valutato molti enti autorizzati, Ai.Bi. è stato il secondo che abbiamo incontrato. Prima di decidere per Amici dei Bambini abbiamo passato in rassegna diversi altri enti, ma alla fine la scelta è ricaduta su Ai.Bi. Messina. Ha conquistato la nostra fiducia e ci ha aiutato a realizzare il nostro sogno di famiglia.

Quando avete saputo dell’abbinamento come avete reagito?
Il 9 novembre del 2010 abbiamo consegnato i documenti e il 15 novembre avevamo già il nostro abbinamento con la scheda di Andres.
Ricordo ancora benissimo quei giorni di grande trepidazione ed intensità, la notte non riuscivo a dormire per l’emozione!
Più leggevamo la scheda del nostro bambino più eravamo convinti della nostra scelta, ne parlavamo come se fosse già lì con noi.

Come è andato il momento dell’incontro?
Devo dire che il 90% del lavoro l’ha fatto Andreas. E’ stato lui che ha rotto il ghiaccio e si è avvicinato a noi.
Il giorno in cui ci siamo recati all’istituto in cui si trovava in Colombia, mentre stavamo parlando con il responsabile del centro, ad un certo punto ci siamo accorti che da dietro una porticina si affacciava un bambino. Era proprio Andreas. “Mamma, papà, mamma, papà” ha cominciato a chiamare. E’ stato un momento davvero emozionante, indimenticabile.
I trenta giorni successivi che abbiamo trascorso in Colombia sono volati via. Andreas si è dimostrato subito essere un bambino molto cosciente, un bambino che ha una grande voglia di famiglia. Possiamo dire che il nostro è stato amore a prima vista.
La storia più bella ce l’ha raccontata Andres stesso, che da tempo desiderava una mamma e un papà e che ha sopravissuto in Colombia, grazie alla storia di Pinocchio, per lui diventata una vera e propria ancora di salvezza.
Dopo 14 ore di aereo (Colombia-Italia), mentre eravamo in auto da Roma diretti verso la Sicilia, ricordo ancora il momento in cui Andres, che era seduto sui sedili posteriori, ha messo la sua testa in mezzo a noi ed ha detto: “Mamma toccami, adesso sono un bimbo vero, non sono più un burattino di legno com’ero in Colombia”
Un’affermazione che ci ha sconvolto. Da quel momento è cominciata la nostra vita di famiglia.

Come è stato accolto Andres al vostro rientro?
Abbiamo ricevuto un’accoglienza meravigliosa, tutti sapevano già di lui; Skype in questo ci ha aiutato molto.
I festeggiamenti sono stati una cosa spettacolare, ci siamo resi conto che in quei momenti Andres si sentiva rispettato ed amato da tutti.
Oggi, una delle cose che ci colpisce maggiormente di nostro figlio è che parla della sua vita in Colombia senza nessuna difficoltà. Per lui non c’è stato un prima ed un dopo, è stata una cosa continua. Fa paragoni tra la nostra casa e il luogo in cui si trovava in Colombia, ricorda le persone che sono cresciute con lui ed è felice dei nuovi amici.
I primi giorni dopo essere arrivati in Italia, ricordo che Andres dormiva in mezzo a noi e teneva sempre le sue mani appoggiate ai nostri volti; sembrava avesse paura che potessimo scappare da un momento all’altro.
Ora che è trascorso un po’ di tempo, Andres è sereno, in 3 mesi è cresciuto di peso ed in altezza, ora parla italiano ed è sempre felice. E’ uno tsunami in senso positivo, la felicità allo stato puro. “Cosa potrei desiderare di più?”
Ad Andres, piace sentirsi dire che è nostro figlio. “Tu chi sei?” e lui risponde sempre con un sorriso “vostro figlio”.

Un consiglio ai genitori che stanno percorrendo il cammino dell’adozione.
Quando ti rechi in questi posti sai che stai cambiando la vita ad un bambino. Ti viene allora voglia di dire a tutti: andate! Ti cambia la vita e cambia la vita di bambini che hanno bisogno e vivono in situazioni di degrado inimmaginabile.