Adozioni, Inghilterra: solo 60 bambini adottati in un anno

Mentre in Italia sono 1000 le adozioni nazionali fatte in un anno, in Inghilterra, solo 60 bimbi sono stati adottati nell’ultimo anno: è la prova sorprendente di come il sistema di adozioni britannico abbia subito una brusca battuta d’arresto nonostante il numero di bimbi adottabili.

Migliaia di bambini vivono nel limbo delle case d’accoglienza, in unità di sicurezza e in soluzioni temporanee parchè solo pochi iter adottivi sono portati a termine dagli operatori sociali. La loro consulenza professionale è mirata a tenere insieme le famiglie, il che equivale spesso a lasciare un bambino in una situazione di grave disagio troppo a lungo.

Il numero di adozioni di bimbi minori di un anno è precipitato da 150 nel 2007 a 60 del 2010.Le speranze per i bambini adottati sono considerate solide, dal momento che hanno scarse difficoltà nello stabilire un legame affettivo coi nuovi genitori.

La lentezza del sistema adottivo sta prolungando una situazione di instabilità per molti bambini vulnerabili, destinati a restare in affido. Attualmente, ci sono 65.520 minori in affido al di sotto dei 16 anni –il più alto numero dal 1987, e il 10% in più dal 2008: di essi, 3660 hanno meno di un anno.

I bimbi devono attendere due anni e sette mesi prima di poter essere adottati, in media, ma in un quarto dei casi il processo si prolunga fino a tre anni, secondo le statistiche del Dipartimento dell’Educazione. L’età media di un bimbo adottato è di tre anni e 10 mesi. Il numero totale delle adozioni è precipitato in modo significativo dal 2007, dall’8,4% al 3.050.

In parte, è dovuto al fatto che sempre meno bimbi sono dati in adozione, per l’elevato numero di gravidanze interrotte, ma è disperata soprattutto la situazione scaturita dalla mole della burocrazia, nonostante le ripetute promesse di riforma. Anne Marie Carrie, chief executive del children’s charity Barnardo’s, ha definito i dati “profondamente preoccupanti”. Ha detto: “Chiunque sia coinvolto nel sistema dell’affido deve essere coraggioso e dovrebbe agire velocemente per assegnare I bambini a famiglie definitive, in grado di dare stabilità, quando appare chiaro che, anche con un eventuale supporto, la famiglia d’origine del minore non è capace di migliorarsi e di andare avanti con le proprie gambe”.

“E’ necessario che il processo decisionale sia rapido in ogni stadio, poichè sappiamo bene che da quando un bimbo compie 4 anni ha sempre meno possibilità di essere adottato”.

Il Ministro dell’Infanzia, Tim Loughton, ha commentato i dati come “deludenti, ma non sorprendenti”.

“Non ci sono scuse per lasciare in attesa di adozione un bimbo, un solo giorno più del dovuto. Dobbiamo accelerare il processo in modo da rendere l’adozione più rapida”, ha ditto al The Independent.

Il numero dei bambini provenienti da minoranze etniche che trovano una nuova famiglia rimane basso e rappresenta solo il 4% del totale. E’ un esempio da manuale che gli operatori sociali preferiscono ritardare l’adozione, nel tentativo di realizzare un abbinamento perfetto.

Tre quarti dei bambini in affido, circa 48.000, sono assegnati a una famiglia adottiva. Il 12 per cento, circa 8.000, sono lasciati in istituti residenziali. Un terzo di giovani adulti che lasciano il centro non risultano né studenti né occupati durante l’anno successivo.

Il Fostering Network è preposto a investire per rendere disponibili più case d’accoglienza per I bimbi in affido. Tapsfield, chief executive, ha affermato: “Gli operatori e gli assistenti all’adozione sono sotto pressione per affrontare un numero sempre crescente di minori in abbandono e abbiamo bisogno di circa 1000 altri operatori specializzati”.