Adozioni internazionali. All’ indomani dello scandalo Della Monica, parla Laura Laera (vicepresidente CAI ) “Stiamo lavorando per ripristinare la collegialità”

Antonello Cherchi, giornalista de Il Sole 24 Ore intervista la nuova vicepresidente della Cai, Laura Laera che fa il punto della situazione e individua le priorità per il ripristino di una corretta gestione della Commissione  nell’ottica di un rilancio delle adozioni internazionali. Riportiamo la versione integrale dell’articolo pubblicato oggi, 10 luglio.

Prima del lavoro di prospettiva, c’è l’urgenza di metter mano a quello di ripristino della commissione. La Cai, la Commissione per le adozioni internazionali, ha infatti bisogno di un profondo intervento di ristrutturazione, dopo la gestione dell’ultimo triennio contraddistinta da un immobilismo accompagnato da profonde polemiche.

Negli ultimi tre anni – commenta la vicepresidente Laura Laera, insediatasi il 15 giugno (il presidente della Cai è per legge il premier e Gentiloni non intende per ora delegare l’incarico) – l’attività della Cai non è stata sufficientemente valorizzata. La Commissione non ha funzionato in modo collegiale: da dicembre 2013 si è riunita solo una volta. Stiamo lavorando per ripristinare la collegialità e per questo stiamo procedendo alla verifica delle nomine per arrivare al più presto a una prima convocazione”.

Le parole della vicepresidente fanno eco a quelle pronunciate mercoledì scorso alla Camera dalla ministra per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro. Rispondendo all’interrogazione del leghista Marco Rondini, che chiedeva ragione del malfunzionamento della Cai durante la precedente gestione di Silvia Della Monica, Finocchiaro ha sottolineato che si sta procedendo “con scrupolo” alla verifica di eventuali irregolarità, in modo da poter ripristinare il corretto andamento della Cai e “potenziarne l’attività”.

Dopo aver riattivato i contatti con il mondo esterno – a iniziare dalla casella mail della Commissione, da agosto scorso bloccata perché intasata dai messaggi che si erano nel frattempo accumulati – uno dei primi problemi da affrontare è quello del personale. La dotazione organica della Cai è di 22 persone. Ora sono presenti 12 funzionari, più una dirigente assegnata ad interim di recente. “Ci stiamo attivando – sottolinea Laera – per aumentare il personale e confido che nel giro di qualche settimana arriveranno i rinforzi”.

Occorrerà, poi, fare i conti con il numero degli enti accreditati: Su questo tema bisognerà fare una riflessione. Sono troppi, come ci dice anche l’Europa – commenta la vicepresidente della Cai – soprattutto in un momento in cui diminuiscono le domande di adozione”.

Sul versante sia nazionale sia internazionale le richieste delle coppie adottive sono, infatti, in calo. “Dipende da un fattore demografico e anche di precarietà sociale: meno coppie che si sposano e minori possibilità economiche per mettersi nella prospettiva di accogliere un bambino. Sul calo delle adozioni internazionali – aggiunge Laera – pesano anche altri elementi, a cominciare dalla perdita di fiducia nell’istituto dell’adozione a causa dei comportamenti di alcuni enti, della chiusura di determinati Paesi da cui i bambini provengono e anche dell’opacità sull’operato di taluni di essi. La gestione della Cai, inoltre, non ha contribuito a migliorare la situazione”.

In tutto questo, la minacciata soppressione dei tribunali per i minori per sostituirli con sezioni specializzate nei tribunali ordinari – intervento contenuto nel disegno di legge sul processo civile al vaglio del Senato – sarebbe un ulteriore problema: “Si tratterebbe di un ritorno al passato, quando il sistema non funzionava”, afferma Laera, che fino a poco tempo fa ha diretto il tribunale dei minori di Firenze.

Fonte: Il Sole 24 Ore