Adozioni internazionali. Cina. “Adottare un bimbo che ha bisogno di cure mediche è una prova, ma anche un’esperienza che trasforma desideri, priorità e ritmo della vita”

cina 10 maggioLa loro bambina si chiama Myriam Xue, che in cinese significa ‘neve’ e a guardarla sembra davvero un fiorellino bianco sbocciato dopo una nevicata. A luglio la figlia di Elisa e Marco Emma compirà 3 anni: è in assoluto la prima nipote in famiglia, la regina della casa e la cocca di nonni, parenti e amici.

Dobbiamo contenere l’entusiasmo di tutti! – dicono mamma e papà – La felicità che questa bambina ha portato in famiglia è indescrivibile!

Myriam Xue è arrivata a casa, a Roma, il 15 agosto dell’anno scorso. È una bambina socievole e vivace che ama stare con i bambini.

Ha iniziato ad andare un po’ al nido ed è così contenta che ogni volta è un problema portarla a casa“, racconta Elisa.

La capacità di adattamento di Xue è stata notevole per quanto sia già stata sottoposta a un intervento chirurgico abbastanza complesso a causa della sua palatoschisi interna che ad oggi, come raccontano i genitori, “non ha ancora risolto del tutto il problema in quanto si è riaperto un buchino. La bambina ha dimostrato però di essere molto forte e resistente al dolore, ha pianto pochissimo anche dopo l’operazione“.

Oggi la difficoltà che Xue sta affrontando “è recuperare la masticazione, per cui è necessaria una riabilitazione specifica per la parola visto che il palato è ancora rigido”. Il bisogno speciale di Myriam Xue riguarda anche una presunta difficoltà uditiva: “A breve faremo accertamenti specifici per capire meglio di cosa si tratta – aggiunge Marco – : Xue si sottoporrà a esami comportamentali che, attraverso dei giochi e in un contesto ludico, dovrebbero confermare o smentire problemi di sordità”.

La forza della famiglia Emma – sostenuta da una Fede altrettanto salda e devota a Giovanni Paolo II – arriva anche dalla preparazione preadottiva.

Abbiamo utilizzato bene il tempo dell’attesa, partecipando a un gruppo pre-adozione di famiglie che facevano riferimento alla sede romana di Ai.Bi – dicono Elisa e Marco – E’ stata una esperienza arricchente, grazie a un ottimo accompagnamento dalla psicologa: consigliamo a tutti di frequentare questi incontri. Preparano all’avventura più bella della propria vita!“.

Per quanto poi la realtà sia diversa e piena di sfaccettature, condividere dubbi, sofferenze, esperienze è di grande aiuto nel percorso adottivo, anche quando occorrerà affrontare piccole o grandi prove insieme al proprio figlio.

Ciò che sembrava una apparente perdita o sconfitta per noi come coppia, si è trasformato, grazie all’adozione, in un dono del Cielo che oggi ci ripaga ancor di più. Proprio di questi tempi in cui si vorrebbero considerare i bambini come un diritto – è l’opinione dei coniugi Emma -, avere una figlia non solo non è proprietà né un diritto, ma ci rende liberi. Ecco perché con maggiore naturalezza affrontiamo tutte le difficoltà che si dovessero presentare”.

Marco e Elisa sono felici, come genitori adottivi, di testimoniare l’adozione, “un’esperienza che continua a cambiarci, trasformando i nostri desideri, le priorità, le esigenze, il ritmo della vita. Adottare un bimbo o una bimba che ha bisogno di cure mediche è senz’altro una prova, tuttavia c’è sempre una luce che giorno dopo giorno diventa più vivida. Camminare a fianco di nostra figlia è qualcosa di meravigliosamente unico”.