Adozioni internazionali. Cina. Yin e Shui e le loro dita ‘speciali’ “con cui contano fino a 4…loro due, mamma e papà”

Non c’è niente che non si possa gestire al meglio: chi adotta sa che il problema vero di questi bambini è l’abbandono, non il problema sanitario, il famoso bisogno ‘speciale’ che spesso spaventa le coppie”. Andrea e Federica sono papà e mamma di due bambine di origine cinese: il comune denominatore è che sono felici, bellissime, figlie.

Malgrado i loro bisogni speciali, Yin e Shui sono serene e vivono una vita ‘normalissima’.

“Come con tutti i fratelli sono come cane e gatto, ogni tanto gelose – dice Federica spiegando la loro complicità – Guai però a fare un torto all’altra sorella: si coalizzano contro di noi quando facciamo un rimprovero!”.

Federica e Andrea vivono in Valle d’Aosta e hanno adottato nel 2009 e nel 2013.

Yin è arrivata in Italia nell’ambito delle prime adozioni effettuate da Ai.Bi. in Cina: “All’epoca i bambini segnalati per le adozioni erano piccoli – spiega Andrea – ; l’età, per quanto possa apparire rassicurante, poneva in realtà di fronte a qualche rischio sanitario magari non immediatamente identificato”. E’ stato il caso di Yin affetta da macrodattilia, una patologia che comporta l’ingrossamento di alcune dita delle mani o del piede.

Dopo due anni dal suo arrivo in Italia abbiamo capito che quella che pareva una malformazione era in realtà qualcosa di altro. Dobbiamo ringraziare una pediatra molto scrupolosa che ci ha consigliato di approfondire meglio la situazione – dice la mamma -: fin dall’inizio avevamo notato che un piede aveva due dita ingrossate, un po’ più lunghe delle altre. Proseguendo negli accertamenti un chirurgo notò una delle peculiarità tipiche della macrodattilia ovvero la crescita di massa grassa sotto il piede. Fortunatamente per Yin si tratta di una forma ‘statica’ ovvero è nata con alcune dita più grandi ma crescono in modo armonico con il resto del piede”.

Su questa patologia, che ancora non è così nota anche all’interno della comunità scientifica c’è ancor molto spazio per la ricerca. “Ci stiamo impegnando per sensibilizzare su questo tema – dice Federica – anche in collaborazione con associazioni di famiglie i cui figli sono affetti da macrodattilia. Nel quotidiano, Yin non ha avuto alcuna limitazione in questi anni, ha fatto tutto quello che fa un bambino della sua età”.

Complice la gioia che Yin ha portato nella vita di Federica e Andrea, c’era ancora spazio in famiglia per un’ altra creatura con gli occhi a mandorla.

Era arrivato il momento giusto per conoscere Shui, originaria di Xi’An – raccontano i genitori – Un peperino che in confronto alla prima ci sta dando qualche filo da torcere in più!

La bambina è affetta da agenesia delle falangi, una malformazione con la quale, anche in questo caso, gli adattamenti sono tali che le limitazioni sono alla fine poche. “Certo chi la vede fa subito domande e questo mette qualche imbarazzo a volte, per contro la bambina è di una tale forza e cocciutaggine…!”

Conosciuta quando aveva poco più di 3 anni, Shui ha trascorso la sua vita in Cina in istituto e alcuni mesi in casa famiglia, prima dell’incontro con mamma e papà.

Per lei c’è stato da lavorare un po’ di più, sia per l’adattamento che per l’attaccamento – dice Federica –  Con le adozioni si pensa di essere tranquilli perché magari ne hai già una alle spalle e invece… nulla è mai come prima, si ricomincia sempre da capo!”.

Anche il primo incontro con le figlie è stato diverso: “La prima figlia ci è venuta subito in braccio e non ha avuto particolari reazioni, si è affidata subito a noi – dicono Federica e Andrea – mentre la seconda è arrivata in lacrime e non voleva saperne di noi”. Con tanta pazienza la situazione si è sciolta.

Poi ho provato a cullarla continua – e da quel momento non si è più staccata”. Anche il papà ha dovuto attendere un po’ prima di essere completamente accettato da Shui: non era una figura conosciuta.

Due adozioni, nel complesso “molto ben riuscite – concludono – : siamo molto presenti, stiamo accanto a loro nei momenti difficili, a scuola come a casa; ogni tanto hanno bisogno di fare domande sulla ‘mamma di pancia’ e in questi casi occorre tanto amore. Stiamo preparando un libro sulla loro storia personale: vogliono sapere del loro passato così come sono curiose della nostra vita quando ancora non erano con noi. Queste bambine sono capaci di rifiorire ogni volta!