Adozioni Internazionali. Family for Children: urge istituire un fondo di garanzia per le coppie “bloccate”

E’ di qualche giorno fa la notizia che non ci sono i soldi per rimborsare chi ha concluso l’iter adottivo dal 2012 in poi.

Lo ha fatto sapere la Commissione adozioni internazionali alle famiglie, affinchè, appunto, “suocera intenda”. La suocera nel nostro caso è proprio la politica italiana che sembra poco attenta al mondo delle adozioni internazionali. Una disattenzione che si protrae ormai da troppo tempo e che ha costretto molte famiglie a rivolgersi alla magistratura.

Il Coordinamento Care, da sempre vicino alle famiglie, ha lanciato una petizione per raccogliere le firme e chiedere al Governo Gentiloni un decreto legislativo per il rimborso delle spese adottive dal 2012 ad oggi.

Ma sul piatto della bilancia, ci piace ricordare, non ci sono solo quelle famiglie che l’adozione l’hanno conclusa, ma anche chi, lanciando il cuore oltre ogni ostacolo, quell’adozione l’ha vista svanire per sempre.

Sul piatto della bilancia ci sono troppe famiglie che si sono affidate ad enti autorizzati per i quali, ora più che mai, si chiede una verifica attenta e trasparente. Una verifica che non è più rinviabile.

Alla Commissione Adozioni Internazionali (quindi a tutti i suoi membri) chiediamo di sostenere l’istituzione, da parte del Governo, di un fondo di garanzia che tenga conto di tutte quelle famiglie che, per cause non riconducibili alle stesse, si sono ritrovate ad aver perso tempo, denaro e la speranza di poter dare una famiglia ad un bambino abbandonato. 

Alla CAI chiediamo sostegno psicologico ed economico affinché tutte le coppie possano continuare il loro percorso adottivo.

Un percorso sancito dalla legge e che non prevede alternative per chi decide di adottare legalmente un bimbo straniero.
Fonte:  Family for children